Dei miracoli, anche nello sport, non è che ci sia la fabbrica. Ma l’Italia che a Euro ‘24 lunedì scorso contro la Croazia ne aveva avuto uno gigantesco in dote si era convinta di una ca@@ata. Che cioè a vincere le sue partite potesse essere il fato. Un destino benevolo che quindi, anche oggi pomeriggio, con la temibile Svizzera (comunque non il Brasile di Pelè) avrebbe giocato e vinto al posto di Bastoni e compagni.
Una ca@@ata, appunto. Senza contare che la solita stampa, positiva per forza e compiacente per vocazione, in tutti i settori dell’informazione, dal calcio alla politica, si era affrettata a ricordare dove si giocava. A Berlino per l’esattezza, dove nel 2006 gli Azzurri si laureavano Campioni del Mondo. Che problema c’era, allora? E poi eravamo detentori del titolo. Tutto ok, quindi. Infatti: Svizzera-Italia 2-0.
E per giunta nel contesto di una partita che per gli elvetici è stata poco più di una “sgambatura infrasettimanale”. Non fosse altro perché, a differenza di Berlino 2006, in campo non c’erano più i Cannavaro, Nesta, Pirlo, Inzaghi, Totti e Del Piero e chi più ne ha ne metta di fuoriclasse. Bensì i poveri Fagioli, Cambiaso, El Shaarawy, Darmian, Cristante e soci. Ergo, due pappine firmate da Freuler e Vargas e tutti a casa. Senza rimpianti, se non di essere scarsi.
