Ernesto Alecci - Nicola Fiorita

La pubblicità è l’anima del commercio. E anche della politica. Tant’è vero che la vittoria, indiscussa e indiscutibile, dell’aggregazione Sinistra Italiana-Verdi alle recentissime Europee sta attirando interesse. E parecchio, anche! Come sempre nella vita, ancor più in Italia. Paese notoriamente “abituato a correre in soccorso dei vincitori”. E il successo della stessa Avs, forse più chiaro persino di quello di Fratelli d’Italia, Partito Democratico e Forza Italia per una serie di motivi, è lì a testimoniarlo. Ma forse il fuggi fuggi generale da tante forze dell’arcipelago della sinistra verso Avs appare un po’ prematura. Una fuga in avanti, quasi. Che però in Calabria e a Catanzaro, oltre ad avere il profilo di tante referenze raccolte nelle urne, ha anche il volto del neo-eurodeputato Mimmo Lucano e del segretario provinciale catanzarese Enzo Bruno.

Le analogie di Bruno e Lucano, Alecci e Fiorita

Bruno e Lucano hanno un comun denominatore. Anzi due. Sono entrambi legati dall’appartenenza comunista. E poi: il primo, pacifista convinto, ha detto no a una candidatura Pd per le divergenze in merito alla guerra tra Russia e Ucraina. Mentre il secondo ha ricoperto lo stesso incarico attuale proprio nelle file Dem. Acqua passata, tuttavia, il capitolo Democrat, per ambedue. Sia il fugace contatto di Lucano quanto la lunga storia di Bruno.

Perché adesso hanno lo stemmino di Avs cucito sulla giacca. Vessillo che però ora parrebbe far gola anche al consigliere regionale Pd Ernesto Alecci, il quale non ha un rapporto idilliaco con il suo segretario regionale Nicola Irto. E, come non bastasse, pure al sindaco “jolly” del capoluogo Nicola Fiorita.

Il quale, se c’è una buona occasione, non tralascia un seggio in un… condominio. Figuratevi in Parlamento. Oltretutto  dopo due anni di Amministrazione in cui ha capito, ma forse pure prima, che non sarà (ri)confermato. E che, dunque, sta già pensando ad assicurarsi il futuro con un’idea, politicamente… indecente, alla candidatura a governatore (ma molte di più, malgrado quanto detto, sono le chance di Alecci, se resta tra i Dem). O sognando il Parlamento, appunto. Ergo, meglio accattivarsi le simpatie di un partito che quel posto potrebbe garantirglielo. Cosa che il Pd non crediamo farà più. Sempre ammesso che prima delle Europee 2024  l’avrebbe fatto.

Nick ciao ciao Pd

Ma perché Fiorita sarebbe ora lontanissimo dal Pd? Semplice: per quanto la leader Elly Schlein e la sua amica Jasmine Cristallo, candidata sedotta e bidonata dal sindaco, possano essere persone buone, comprensive e miti di carattere, non sono certo fesse. E non gli ridaranno credito dopo lo schiaffo in pieno volto ricevuto alle Europee. Allorché hanno finalmente capito che è l’opportunismo fatto persona.

Tant’è vero che ora il “democristianone” Nick, camaleontico come pochi, con il fido Gianmichele Bosco accanto si è riscoperto compagno. E lo ha fatto soprattutto appoggiandosi all’appena citato presidente del consiglio comunale, per cui 2 anni fa non si è certo stracciato le vesti. Anzi. E la dimostrazione è che la sua elezione a presidente è stata molto più, se non esclusivo, merito di Antonello Talerico.

Ma Bosco è stavolta servito in fase di campagna elettorale e servirà per fare il super-compagno lucaniano. Eurodeputato a cui, peraltro, lo stesso presidente del civico consesso ha fatto una propaganda sfegatata e spudorata, sebbene il ruolo istituzionale. Ma sappiamo come si tratti di soggetti che predicano bene e razzolano male. Bravi a beffare la povera Jas. Comunque sia, non è finita qui. Perché domani vi parleremo delle grandi manovre a… destra. Dove le magagne non mancano di certo!

Un pensiero su “Comune Catanzaro e… dintorni, grandi manovre. Fiorita e Alecci verso Si? Ma guai anche a destra (parte 1)”
  1. […] Comune. In cui già si pensa a una lunga e solida fase post-fioritiana. Il quale, come scritto ieri https://irriverentemente.com/comune-catanzaro-e-dintorni-grandi-manovre-fiorita-e-alecci-verso-si-ma…, dal canto suo pensa pure lui a un futuro lontano da Palazzo De Nobili. In cui, salvo miracoli, non […]

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