La notizia è di quelle ‘succulente’. Circola da tempo e magari serve a fare un po’ di fumo. Ma dell’insofferenza dell’assessore Donatella Monteverdi si sapeva. Si sapeva insomma di un’insoddisfazione che però non era immaginabile sarebbe sfociata nell’atto estremo (politicamente parlando) delle dimissioni. Già formalmente comunicate, pare, al sindaco (suo caro amico) Nicola Fiorita. Che ha voluto in Giunta la collega di lavoro in primis, perché anche lei professore ordinario, dopo il cammino condiviso nel movimento politico Cambiavento. Fondato da Fiorita, ma con il determinante e appassionato contributo di figure di rilievo come Monteverdi. O anche: Marinella Giordano. Tipiche esponenti di quella sinistra… salottiera, a Catanzaro per anni lontana dal potere ma nel 2022 capace di fare il “colpo gobbo” seppur con… l’aiutino.
L’aiutino (aiutone) del centrodestra quanto… costa?
L’aiuto del centrodestra ha portato Nick in Paradiso. Ma non lo ha certo avuto gratis. Perché ha obbligato Cambiavento, lo stesso Fiorita e i fioritiani tutti, a piroette e giravolte talvolta disinvolte talaltra addirittura imbarazzanti. Una roba che avrebbe ingenerato un certo malessere nella ‘compagna’ Donatella. Mesi fa peraltro trascinata in una ‘doppia’ polemica per un paio di presunti spinosi casi. Di favoritismo, il primo, e nepotismo, il secondo. Ma, al solito, molto rumore per… nulla. Non così sembrerebbe stavolta, invece. In cui, si dice, al rumore seguirebbe il forfait di Monteverdi. Ma non certo in virtù di contestazioni mosse al suo operato. Che anzi appare lineare e quindi esente da particolari critiche. Tanto che finora Nick aveva fatto argine persino alle velleità talerichiane (ed è tanto dire) di… sfilarle la delega alla Cultura.
E allora, che succede?
E allora che succede? Più di qualcuno nell’entourage di Nick (e soprattutto del vero maggiormente dell’Amministrazione Antonello Talerico) non avrebbe gradito le modalità dell’appalto sui rifiuti. Attenzione, però, qui siamo ai rumors. Che coinvolgerebbero tante figure, principali e marginali, del… variopinto e multiforme arcipelago fioritiano. Un luogo dello… spirito, dove convivono appunto personalità come Monteverdi, il suo collega di Giunta Giorgio Arcuri (uno con la destra nel cuore, ma impiegato a supporto della sinistra) o, ad esempio, gli scaltri Vincenzo Capellupo e Gregorio Buccolieri.
Che uno non si immaginerebbe mai tra gli elementi più attivi in certi contesti. E invece… sono sempre in area di rigore per intercettare ogni pallone giocabile. Bravi (e molto fortunati) loro, che in due non arrivano a 630 voti. Ma la democrazia, si sa, è talvolta uno strano sistema, con regole tutte sue. Che tuttavia vanno rispettate. Comunque sia, ciò che conta ora è se la prof starebbe meditando il forfait.
Perché questo richiamerebbe di nuovo all’interpretazione del ruolo del centrosinistra tradizionale, del Pd e di Fabio Celia (quello con le preferenze vere. E tanti). Che, lo avevamo detto, non possono continuare a essere “lapuni e picu”. Umiliati cioè da un Fiorita, che sempre come da noi anticipato rischiava di pagare presto un conto molto salato al suo arrogante e… donabbondiano stile di vita. Che lo fanno diventare forte con i deboli e debole con i forti.
