Povero Antonello Talerico! Non gli bastava infatti la brutta situazione che vive nella “sua” Forza Italia (in cui è di fatto un separato in casa, atteso al… varco dai, per lui temibili, Marco Polimeni e Sergio Costanzo) che adesso si trova pure a dover fronteggiare un’altra grana. E pure bella grossa. Vale a dire l’essere entrato definitivamente in rotta anche con il plenipotenziario Filippo Mancuso e la Lega (a Catanzaro quasi ‘partito privato’ di quest’ultimo) dopo averlo fatto, a settembre scorso, con l’ex amico e alleato di ferro Nicola Fiorita. Uno che da tempo sta in sostanza tenendo il posto proprio al suo successore in pectore Mancuso. Cosa che Talerico, unitamente ad altri esponenti di Fi e al Dem Fabio Celia, proprio non tollera (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=11698). E su questo ha ragione, perché si tratta di un inaccettabile accorduni. Ma che, non bisogna dimenticarlo, fino a qualche mese orsono gli faceva invece assai comodo! Ovvero, almeno secondo noi, fino a quando non è ingenuamente caduto nel ‘trappolone politico’ che qualcuno gli ha teso con grande abilità (leggi qui: irriverentemente.com/?p=11609 e /irriverentemente.com/?p=10985). Ed è il motivo per cui lo stesso patto, che ora avversa, era anche targato Talerico sino a poco tempo fa.
L’inconfessabile accorduni tra sedicenti Kommunisti e Fascioleghisti che però hanno cessato di essere tali da quando garantiscono il posto ai primi. Politici con il cuore a sinistra, ma il… portafogli a destra
L’inconfessabile accorduni, dimostrato dai voti in Consiglio pro sindaco di certi membri del civico consesso, è garantito dai sedicenti Kommunisti (che oltre a Fiorita hanno i nomi dei vari Gianmichele Bosco, Daniela Palaia, Alberto Carpino, Vincenzo Capellupo, Nunzio Belcaro e compagnia cantante), i quali da un po’ si sono in maniera tanto sospetta dimenticati degli “odiati fascioleghisti”. Chissà, forse la loro memoria si è… offuscata da quando i seguaci di Alberto da Giussano catanzaresi gli garantiscono poltrona e relativa lauta, sebbene legittima, prebende.
E del resto bisogna capirli, come potrebbero offendere una sorta di datore di lavoro? Proprio loro che hanno accettato, sin dal primo… minuto, di governare con la destra più destra di tutte pur di mantenere l’ambito posto. Soprattutto in ragione di quanto dichiarassero al Fisco, in fatto di quattrini guadagnati, prima della loro fortunata avventura politica (fino al 2019 almeno, perché poi non è disponibile altra documentazione ufficiale in merito). Si parla infatti, per alcuni, di cifre di poco superiori, prossime o addirittura inferiori, ai 900 euro mensili. Quasi meno del “fu” Reddito di Cittadinanza, quindi.
E a riguardo basta leggere il relativo riepilogo nel pezzo che scrivemmo il secondo giorno di pubblicazioni del nostro vecchio blog: irriverenteblogdanilocolacino.wordpress.com/2023/03/02/comune-catanzaro-il-dubbio-sui-consiglieri-piu-politici-di-professione-o-mossi-da-passione-ecco-intanto-i-loro-redditi/. Cuore di sicuro a sinistra dunque per loro, quantomeno in base a quanto da sempre affermano, ma portafogli di certo dalla parte opposta ovvero quella cara alla Lega ad esempio.
La guerra di… Talerik contro cui però incrocia un “blocco”, temibile e granitico, di parentele, affetti e amicizie di vecchia data
Ma torniamo subito a Talerico, che dopo aver punzecchiato gli esponenti del Carroccio sulla mancata adesione alla raccolta firme per le dimissioni dei consiglieri comunali, utile a ‘sfrattare subito’ l’adesso a lui inviso Fiorita ha scatenato le ire di un presidente della Provincia (Amedeo Mormile) probabilmente intervenuto in rappresentanza e in difesa del suo nume tutelare politico Mancuso e del gruppo consiliare leghista del De Nobili. Senza contare che quando Mormile si candidò alla guida dell’ente intermedio, autunno 2022, Talerico stava accanto (se ci consente una battuta innocente, addirittura “mano nella mano”) a Fiorita per cui aveva votato e fatto votare. Da sindaco, prima, e presidente, poi. Uno dei tanti emblemi, quest’ultimo, della stranissima città che è Catanzaro. In cui, in politica e non solo, non esistono “cavalieri senza macchia e senza paura”.
Ma personaggi che fanno il loro gioco a seconda delle convenienze e delle contingenze del momento. E il momento di Talerik non è affatto roseo. Considerato che basta pensare a un Polimeni (Fi), imparentato (diciamo cognato) con l’avvocato di Eugenio Riccio (Lega) ma molto vicino a Mancuso (Lega) e tra i migliori amici del cognato (asseritamente di Fratelli d’Italia) di Fiorita (sindaco “civico”, però con sguardo rivolto a Pd e Avs per una candidatura sicura in Parlamento), il quale però è anche legatissimo a Riccio, per capire come Talerico sia finito in una sorta di gioco di specchi da cui non può non uscire perdente. Non fosse altro perché, ripetendoci, dobbiamo tornare al capolavoro monicelliano Amici Miei.
E segnatamente al prof Sassaroli (Adolfo Celi) che dice al Melandri (Gastone Moschin), non a caso fregandolo, “vede architetto, se lei ama mia moglie allora se la prenda. Ma badi, c’è tutta una catena di affetti che né io né lei possiamo spezzare. Perché Donatella non si separa dalla bestia, il cane Birillo, che adora le nostre bambine, attaccatissime alla governante tedesca, severissima in uniforme, con 2 anni di contratto. Chi si prende Donatella, quindi, deve prendersi tutto il blocco”. Un analogo ‘blocco di affetti’ a quello che in cima ai Tre Colli farà muro contro Talerik.
Volano gli stracci su Facebook tra Mormile (leggasi il suo nume tutelare Mancuso da lui difeso e rappresentato) e Talerico. Ma tra due rappresentanti politico-istituzionali di tale livello, in un capoluogo di regione, i toni dovrebbero essere decisamente diversi e più bassi
Tanto i leghisti (Riccio e soci, perché con Mormile non abbiamo avuto contatti diretti) quanto Talerico fanno e hanno fatto lo stesso gioco pro Fiorita, lo ribadiamo. Solo che i primi di nascosto, all’ammucciuni per dirla alla catanzarese (anche se si è sempre detto come al De Nobili da luglio 2022 “non si muova foglia che Mancuso non voglia”), mentre il secondo alla piena luce del sole. Fatto sta che, ad esempio, entrambi non appena da noi punti nel vivo sull’incestuoso rapporto politico con Fiorita ci hanno fatto il… dispettuccio dell’asilo. Mariuccia.
Non ci hanno cioè più inviato i rispettivi comunicati stampa. E persino, è successo con alcuni di loro, tolto l’amicizia, o il like alla nostra Pagina, sui social. Questo lo riveliamo per far capire di chi e cosa parliamo. Perché ad esempio Fiorita & Co. non sono (mai) arrivati a questo punto pur magari detestandoci come e più dei citati colleghi. Stesso dicasi per Celia, a cui pure non abbiamo lesinato critiche pesantissime malgrado sia uno dei pochi politici per cui abbiamo lavorato. Mentre quelli di Fdi e, a seconda di come gli gira Polimeni e Costanzo (lui meno, per la verità), hanno più volte evitato (non sempre) di mandarci le loro note. Come se noi le oltre 780mila pagine visitate e i circa 186mila accessi unici registrati (tra nuovo e vecchio blog) in meno di 2 anni di pubblicazioni (un’inezia rispetto ai siti veri e propri, sia chiaro!) li dovessimo totalizzare grazie ai loro comunicati.
Che, tranne rare eccezioni, sono letti da pochissime persone e, di contro, sono sovente ad alto rischio querela per diffamazione a mezzo stampa. Comunque sia, leggere Talerik che dà del “Lazzaro” (resuscitati, per l’esattezza) a leghisti e Mormile mentre questi (il presidente cioè) lo apostrofa quale “Taumaturgo bretellato” non è certo un bello spettacolo. Anzi, semmai pessimo, chioseremmo noi desolati!
