Come essere seri, scrivendo di ciò che (il consiglio comunale) ormai lo è poco per stessa ammissione dei protagonisti. Che definiscono la “coerenza quasi stupida” (è il caso di Francesco Antonio Assisi) o “quanto vale la mattina poi cambiato la sera” (seppur a mo di esempio, frase di Eugenio Riccio). Ma è normale di fronte a contorsionismi politici degni di grandi circensi. Che condanna è quindi per noi dover fare i giornalisti a Catanzaro. Soprattutto commentando la politica, anzi i politici, della ristretta cerchia cittadina. Gente di cui, in quasi la totalità dei casi, conosciamo vita morte, miracoli, parole (vecchie e nuove), pensieri, omissioni e opere (vecchie e nuove). Ma proviamoci. Beviamo l’amaro calice, che per giunta non ci ha ordinato il medico. Soddisfatti anche perché loro ci leggono e addirittura prendono spunto, seppur gratis purtroppo, dai nostri pezzi.
L’ennesimo tragicomico consiglio comunale, quello della Supergiunta dei “non laureati” e in cui Bosco è tornato deferente nei confronti del prof avv Donato
Il tragicomico consiglio comunale odierno era quello dell’esordio della nuova Giunta. La terza in circa 24 mesi. Che, pur asseritamente composta da Illuminati nel loro campo tipo Vincenzo Costantino, annovera tre diplomati su nove tra cui lo stesso appena citato… rampollo. Insomma all’alba del 2025 in cui, anche se solo per corrispondenza, si laureano pure i lampioni, se non andiamo errati la supersquadra del Fiorita-ter sarebbe per un terzo composta da gente (oltretutto giovane) che non ha frequentato, o finito, l’Università. Neppure telematica. Ma sorvoliamo. Perché l’amore vince sull’odio come diceva il Cav che sembra sempre più un riferimento dei fioritiani. Ed allora eccolo il civico consesso dell’amore ritrovato del presidente Gianmichele Bosco nei confronti di Valerio Donato. Da cui, senza fiatare, è tornato a farsi dare del tu, chiamandolo invece professore con estrema deferenza. Ma come Giammy, a dicembre scorso non eri tu che tuonavi in Aula così? “Qui non ci sono avvocati o professori, ma solo consiglieri”. Ed ancora: non eri sempre tu che, con richiami piccati, interrompevi dispettosamente “Donato e basta”, imponendogli il rigoroso rispetto dei tempi durante i suoi interventi mentre lui se ne fotteva, ti sfanculava, e provava persino a sfiduciarti?
Le solite immancabili ca@@ate fioritiane con una sola verità
Si presenta di nuovo baldanzoso Nicola Fiorita che cita circa 30 opere pubbliche, tutte ereditate da Sergio Abramo; omette i flop come ad esempio la mole di interventi solo annunciati e fermi come la cosiddetta passerella di Lido e la pista ciclabile. E soprattutto non spiega perché se lavora così bene perché, al netto delle Alleanze politiche, abbia perculato circa 15 assessori in poco più di 24 mesi. D’accordo per un terzo di loro la giustificazione politica c’è. Ma per gli altri? E quindi se è vero che persino Gesù sbagliò un discepolo su 12 (Giuda of course), tu Nick hai proprio voluto esagerare. Ma hai detto una verità: “A Catanzaro il centrosinistra non è autosufficiente. E per vincere è governare deve fare alleanze (inciuci e Accordi incestuosi, ndr)”.
Una sorta di nostro atto giudiziario Per Donato con tanto di punti… di contestazione a lui rivolta
Professore, noi la stimiamo. Non è un mistero. E stimiamo chi non solo le siede accanto in Consiglio, ma anche fuori. Però lei non può continuare a recitare il ruolo dell’ingenuo passante della politica locale, senza beccarsi almeno le nostre critiche. E non sappiamo se pure quelle della città. Perché lei non è certo un passante. E meno che mai un ingenuo. Ecco allora che è inaccettabile ascoltarla dire: :”Io alle Comunali del 2022 non ero il candidato di centrodestra, considerato che ero, sono e morirò, un uomo di sinistra”.
Orbene:
A) Che lei sia comunista o meno non importa. Son fatti suoi. Ma 2 anni e ‘spicci’ fa era alla guida dell’intero centrodestra, Sergio Abramo e Mimmo Tallini esclusi. Perché stavano con Antonello Talerico. Ragion per cui è come se dicesse: Io andavo a Roma, in autogrill ho incontrato tre evasi ergastolani che si sono dichiarati tali ma casualmente diretti pure loro a Roma. E ho quindi accettato che venissero con me. Mica sono un delinquente, però”. E no, non funziona così, caro prof. Lei a Roma ce li ha portati. Anzi no, ma solo perché ha… bucato a Palestrina. Anzi l’hanno fatta bucare. Ma lo diciamo meglio dopo;
B) da comunista ha accettato senza colpo ferire di militare in un partito quale Azione (ancora per poco, come noto a tutti) che in Regione, però, sostiene il centrodestra;
C) il suo amico Roberto Guerriero, già nel 2011, fece esattamente come lei, seppur non da candidato a sindaco, firmando il “manifesto” in favore dell’ex missino Michele Traversa for mayor. E non aderendo quindi alla compagine di sinistra pro Salvatore Scalzo. Ci sono allora precedenti di commistione dalle sue… parti.
È il motivo per cui il suo ormai logoro e reiterato “omnia munda mundis”, il “tutto è puro per i puri” di manzoniana memoria cioè, non regge più.
La strana coerenza di Talerico che ha confermato quanto da noi scritto in passato. E più che di coerenza è campione di convenienza. In politica, s’intende
Antonello Talerico che spara a zero contro Azione ha ragione, ma assai limitatamente. Perché? Semplice: ha… confessato di aver lavorato alla nuova Giunta prima della lite (che noi abbiamo raccontato) per uno o due assessori del famoso giovedì precedente all’azzeramento. Ergo ha fatto tutto per convenienza e non certo per coerenza. Ma vi è di più. Ha anche affermato di non perdonare chi ha vomitato veleno su di lui. “Perché è un fatto di dignità”, ha sentenziato. Ma allora, se è entrato in Forza Italia, era assente quando Marco Polimeni e Sergio Costanzo lo ‘sverniciavano’ in Aula? O a loro li ha perdonati, o ha finto di farlo, considerato che ora gli servono. E infine, lo sa che tutti sono consapevoli come tra lui e i suoi colleghi appena citati sia in corso una faida. Motivo per cui, “Anto” non stigmatizzare la pagliuzza nell’occhio di Valerio e dei calendiani (in realtà è molto di più, su questo hai ragione) ma guarda la trave nel tuo. Ps: ci sarebbe poi la questione Manuela Costanzo che sputava sul centrodestra. E si arrabbiava sui social, quando non la includevano nelle foto della maggioranza fioritiana, scrivendo: “E io?”. Ma questa cosa la carichiamo sul… conto di Polimeni.
Ma se è incoerente Donato, e lo è, ed è incoerente Talerico, e lo è, sarà coerente Polimeni? No, purtroppo. Perché chiunque viene eletto o fa politica perde la verginità per sempre. Mentre noi forse abbiamo perso pure le sue note stampa, uniche di tutto il centrodestra che non ce le invia più da circa un anno
Polimeni, il coerente? No, purtroppo no. Si doveva dimettere in caso di vittoria fioritiana, ma non lo ha fatto! Dice di aver votato per Donato sindaco fino alla fine. Lo ha fatto? Non lo sappiamo, ma gli vogliamo credere. Di certo, però, qualcuno molto vicino a lui, non direttamente coinvolto nelle elezioni, al ballottaggio ha optato per l’altro prof: Nick. E possibile che lui non l’abbia saputo? Mah… . E poi sta insieme a Talerik e in che modo, credeteci, non si sa. Discorso diverso, ma in un certo senso analogo, per Manuela Costanzo. Che, a differenza di Talerico non gli potrà fare ombra, ma a lui poco gradita per altri motivi. E da ultimo, seppur sono passati tanti anni, il “coerente” Marco che non ha mai cambiato bandiera stava con Ncd e quindi idealmente in un Governo (“tecnico”) in realtà di… sinistra a Roma e invece fisicamente all’opposizione (insieme a Vincenzo Capellupo e il citato Guerriero peraltro) di Sergio Abramo a Catanzaro pur essendo stato eletto con lui come aspirante sindaco. Non ci credete? Ecco un estratto di un vecchio articolo, non nostro, di allora…
“Il movimento “Catanzaro da vivere”, diretta espressione del senatore del Nuovo centrodestra Pietro Aiello, va ufficialmente all’opposizione nel consiglio comunale di Catanzaro. Stessa decisione è stata assunta da Sergio Costanzo, eletto con la lista del Pdl. Le nuove collocazioni sono state ufficializzate nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato il capogruppo di Catanzaro da vivere, Marco Polimeni, lo stesso Sergio Costanzo e i due consiglieri di centrosinistra Vincenzo Capellupo e Roberto Guerriero.
«Una scelta di coerenza – ha spiegato Costanzo – perché questa Amministrazione non ci rappresenta più. Il sindaco Abramo ha dimostrato di non essere libero. Siamo di fronte a una legislatura che si poggia su un sistema clientelare».
Duro anche il giudizio di Marco Polimeni: «Abramo – ha detto – ha fatto calcio-mercato con la Giunta, nominando 27 assessori in quattro anni. Noi vogliamo ridare dignità ai cittadini catanzaresi. Inizia oggi un percorso per creare un’alternativa che vada al di là degli steccati ideologici». Al momento, comunque, viene esclusa l’ipotesi di dimissioni da parte dei consiglieri dissidenti che porti allo scioglimento anticipato del Consiglio comunale”.
