di EsterPaola Licursi De Marco
Gabriele Carchidi e Iacchite’, si sa, non piacciono a tutti… specie agli esponenti del malaffare calabrese e ai suoi simpatizzanti, ma di fatto rappresenta il coraggio che manca a tutti i Calabresi e forse l’unico baluardo di voce libera e indipendente rimasta in Calabria.
Lui non si lamenta e china il capo, lui disvela con fare non solo giornalistico ma con grandi capacità narrative le tristi vicende e i personaggi che si aggirano con il favore delle tenebre nella Pubblica Amministrazione, negli Enti, nella Sanità, nella corruttela di dipendenti e galoppini che minano per il loro bieco interesse i servizi ai cittadini, con gabelle e ruberie.
Egli è l’unica voce di tutti, l’unico giornalista che non sta in bilico ma che sceglie chi essere: se’ stesso in nome di una giustizia vera nell’ informazione.
Lui trova gli inghippi e li spoglia del manto sicuro della massomafia, dei clientelismi, delle scorribande di famiglie potenti che distruggono il nostro tessuto sociale, i servizi, i cittadini, gli ultimi, i normali.
L’ho letto anche chiedere scusa quando si è sbagliato rarissima occasione perché lui non è un cantastorie.
Lui raccoglie informazioni e lettere di ringraziamento come di denuncia di svariate e variopinte situazioni. Io sto con Gabriele. Sempre.
Gli impuniti restano tali, ma almeno sappiamo perché qualcuno ha una piscina e mille altri no! Grazie per il suo lavoro. Grazie per il suo ascolto. Grazie per dar voce a tutti noi garantendo la privacy. Nel bello e nel cattivo tempo.
E che dire della sua cultura? I suoi appellativi ilari sono assolutamente esilaranti ma tristemente reali.
La risposta di Gabriele di ieri su via degli Stadi, non è stata altro che un modo di denunciare una provocazione messa in atto nei confronti di un libero cittadino che non aveva nulla da nascondere e con un’identità ben nota specie alle Forze dell’Ordine!