Antonio Lomonaco con vertici CcsAntonio Lomonaco con vertici Ccs

Riceviamo e pubblichiamo

E’ aumentata in questi ultimi anni la sensibilità della comunità istituzionale, di cui il terzo settore fa pienamente parte, verso quella fascia di popolazione che, pur vittima di reato, non riesce a trovare, nel perseguimento delle vie ordinarie, un ristoro commisurato rispetto a quanto subito.

Ecco perché le maglie della rete sociale si fanno sempre più strette a favore di una cittadinanza spesso smarrita e che rischia di essere doppiamente vittima.
Saluto con favore la nascita dello sportello “Calabria riparativa”, voluto dalla Regione Calabria e gestito dal Centro Calabrese di Solidarietà – ovvero il terzo settore che riesce ad arrivare nelle parti a volte più nascoste della comunità -, unitamente a quella parte di istituzioni che amministrano la giustizia anche dopo che le pene sono state comminate.

È proprio questo, molto probabilmente, il momento più difficile e delicato, sia per gli autori del reato, giacché chiamati ad uno sforzo di consapevolezza, sia per le vittime che devono gestire un prima e un dopo.
Sono certo che il dialogo costruttivo con l’Ufficio del Garante regionale per le vittime di reato sarà proficuo ed utile affinchè nessuno si senta due volte vittima.

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