Il solito refrain dell’immediato post elezioni di tutti i leader nazionali “abbiamo vinto” stavolta non ci sarà! Perché, alle Europee 2024, c’è chi ha oggettivamente perso. E di brutto! Nessuno slogan potrà quindi riproporre lo schema di ogni tornata elettorale dalle Europee alle Comunali, passando per Politiche e Regionali. Dal momento che i perdenti sono tanti. Perdenti fino a poco tempo fa (stra)vincenti come Matteo Renzi in primi;. Matteo Salvini subito dopo e, perché no?, anche Giuseppe Conte. O comunque perdenti di… successo, nel recente passato, quali Carlo Calenda ed Emma Bonino.
Certo, nel frangente in cui scriviamo siamo ancora ai risultati degli instant poll. Ma se sarà confermato quanto emerso fino alle 2 di notte, bisogna ricordare la data del 9 giugno 2024. Non fosse altro perché un Matteo Renzi, alla guida del Pd e del Governo, 10 anni fa arrivava alle Europee al 40.8%. Mentre adesso rischia seriamente di non prendere seggi, per giunta da candidato, con la lista Stati Uniti d’Europa. Lista che per giunta è un’aggregazione della sua Azione con +Europa della citata Bonino. Una “segretaria” che dai 28 ai 74 anni, ovvero dal 1976 al 2022, ha sempre occupato uno scranno in un Parlamento. Di Roma o Bruxelles che fosse. Oltre a fare il ministro, per un breve periodo, in Italia. Altro esito disastroso, sempre ieri, per il… secondo Matteo della politica del Belpaese. Arrivato davvero molto in alto con una carriera al top, ma mai fino a raggiungere il punto dell’omonimo toscano.
Neppure salvato dal sostegno… dell’indipendente Roberto Vannacci. Il “divisivo” generale che dunque non lo ha tenuto a galla, politicamente parlando. Già detto di Bonino, una terribile tranvata o trombata (in stretto gergo politico) si è registrata per Carlo Calenda. Il quale sta riducendo la sua Azione, mai comunque una corazzata, a una… ridotta. E schiaffo in faccia degli elettori pure al numero uno dei pentastellati Conte. Che, sebbene a capo di un’M5s storicamente non premiato alle elezioni per l’Europarlamento, ha rischiato di tornare in cifra singola. Vale a dire sotto il 10. Ma anche se verosimilmente andrà di poco sopra, dovrà leccarsi le ferite. E parecchio! Soprattutto pensando all’illusione di messe dei voti dagli “orfani” del superbonus e soprattutto del Reddito di Cittadinanza.