Riceviamo e pubblichiamo
“Il 2 giugno celebriamo una fase importante della nostra unità nazionale dopo le sofferenze del fascismo. I valori repubblicani del nostro Paese sono il simbolo di una libertà che va preservata guardando al futuro”.
Così Giuseppino Santoianni, presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori, in occasione della Festa della Repubblica italiana.
“In questo stesso giorno del 1946 gli italiani non furono chiamati soltanto a scegliere quale forma di Stato adottare, o a chi sarebbe spettato il compito di scrivere una nuova legge fondamentale, ma ancor più essenziale poterono esercitare liberamente il loro diritto di essere cittadini e cittadine, nella prima consultazione politica nazionale a cui fu dato il diritto di partecipare anche alle donne”, continua Santoianni, “quel desiderio di futuro, di partecipazione inclusiva nelle scelte fondamentali di una comunità devono essere il solco da seguire per tracciare l’unità nazionale del futuro”. “Le elezioni in un paese normale sono un esercizio di libertà, ma in certe fasi storiche del nostro Paese sono state l’esercizio di un sopruso, come ci insegna Giacomo Matteotti, di cui ricordiamo il centenario del discorso alla Camera “La nostra Repubblica”, un accorato appello che non parla di passato ma di futuro, quel futuro che ha nell’Europa il perno di una nuova cittadinanza, chiamata a esprimere il proprio diritto di voto a breve per affrontare le sfide odierne alla luce delle straordinarie eredità su cui poggia. Buona Festa della Repubblica!”, conclude il presidente dell’AIC.