Riceviamo e pubblichiamo
“Per mesi, il presidente Occhiuto ha recitato la parte del paladino della Calabria, promettendo che senza le risorse adeguate l’autonomia differenziata non sarebbe mai passata. “No money, no party”, ha urlato a Taormina. “Noi non ci facciamo fregare”, ha ribadito a Napoli. Ma, allo stesso tempo, nelle sedi istituzionali, Occhiuto ha espresso il suo voto favorevole all’autonomia differenziata, tradendo le sue stesse promesse e il mandato dei calabresi. Un tradimento che ha svuotato di valore il Consiglio Regionale, esautorandolo e mortificandolo. Ora la farsa è finita: il voto di oggi alla Camera”. È quanto afferma la consigliera regionale del Partito democratico, e vice presidente Commissione Sanità, Amalia Bruni.
“Il voto di oggi alla Camera rischia di sancire la divisione irreversibile del nostro Paese, con il Sud condannato a un futuro di marginalità e impoverimento. Con l’autonomia differenziata, la Calabria perderà ogni speranza di ripresa. I diritti sociali, la sanità, la scuola, i servizi sociali, i trasporti e l’ambiente saranno tutti ancora più deboli di oggi. I calabresi pagheranno il prezzo più salato di questa scellerata scelta, e chi potrà scapperà dalla nostra terra alla ricerca di un futuro migliore – afferma ancora Bruni -.
Combatteremo con tutte le nostre forze contro questo progetto iniquo che vuole spezzare l’Italia e condannare la Calabria al declino. Attiveremo tutti gli strumenti democratici a nostra disposizione per impedire che questo scempio si compia: non ci rassegneremo e attiveremo tutti gli strumenti democratici per impedire questo scellerato progetto”, conclude la consigliera Amalia Bruni.
L’approvazione del Disegno di Legge sull’Autonomia Differenziata rappresenta “un pericolo concreto per l’unità e la solidarietà del Paese”. Lo ribadisce la consigliera regionale del Partito Democratico Amalia Bruni.
La lunga notte di discussione al Senato che consegna il varo del progetto, se portato a compimento, “darà forma istituzionale agli egoismi territoriali della parte più ricca del Paese, amplificando e cristallizzando i divari territoriali già esistenti, con gravissimo danno per le persone più vulnerabili e indifese”.
“La visione di crescita armonica per l’intero territorio nazionale richiamata anche dalla Conferenza Episcopale Calabra, non passa dalla “secessione dei ricchi” ma dalla valorizzazione delle peculiarità e di ogni realtà particolare, soprattutto delle aree più periferiche – afferma ancora Bruni -. Voglio ricordare proprio il documento dei vescovi che faceva appello al principio di sussidiarietà, citando Papa Francesco: il principio di sussidiarietà ha un doppio dinamismo: dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto”.
“Questo approccio richiama l’importanza di una politica inclusiva che promuova equità e solidarietà tra le diverse regioni del Paese. Non possiamo pensare di realizzare un futuro di tutela dei diritti costituzionali per tutti – e cito la garanzia della salute e dell’istruzione come esempio – dove le Regioni-Stato, con poteri estesissimi in materie fondamentali, innescheranno una dinamica di disintegrazione delle politiche e degli interventi. Le parole chiave restano integrazione e solidarietà. Nessuno deve restare indietro”.
“Questo non è il momento della rassegnazione – ha detto ancora la consigliera regionale democrat – Di fronte alle sfide poste dall’approvazione della legge sulle autonomie differenziate dobbiamo mobilitarci, partendo dall’organizzazione di occasioni di approfondimento e pubblica discussione. Siamo già impegnati per mettere in campo numerose iniziative. Non possiamo restare indifferenti: è ancora più forte la consapevolezza che il Paese avrà un futuro solo se tutti insieme sapremo tessere e ritessere intenzionalmente legami di solidarietà, a tutti i livelli”.
“Dobbiamo continuare a lottare – conclude Amalia Bruni – per un’Italia più unita e solidale, dove ogni regione possa prosperare senza lasciare indietro le più vulnerabili. Solo così potremo garantire un futuro migliore alla nostra regione. La battaglia più dura inizia adesso”.