Un’Empoli a caccia di riscatto, languendo nei bassifondi della graduatoria di B immediatamente dopo la retrocessione dalla A, riceve oggi un Catanzaro, che invece dal canto suo si è da poco tratto d’impaccio con tre vittorie consecutive. Successi che lo hanno proiettato addirittura in zona playoff. E che, anche e soprattutto per questo motivo, è alla ricerca del poker. Una striscia positiva che potrebbe dare al campionato dei giallorossi una connotazione di alto livello. Comunque sia, i propositi della vigilia sono una cosa e il campo tutt’altra. Ecco allora il film della partita.

Primo tempo:

Come premesso entrambe le squadre, in particolare quella locale, nutrono grande interesse per i tre punti in palio. Sarà per questo motivo che partono con le marce basse, studiandosi per non commettere errori. Che potrebbero risultare fatali. Capita così che, soprattutto nella prima mezz’ora, il match sia bloccato. Ma proprio dopo 30 giri di lancette, è un attivissimo Popov a far la barba al pallone secondo un’espressione in voga negli anni Ottanta. Ma è una fiammata. Che circa 3’ dopo porta a quella di Favasuli sul fronte opposto. Parliamoci chiaro, però, la noia è mortale. Padrona della partita fino al 45’. Quando Popov (proprio lui) fa lo stesso cadeau agli avversari del Catanzaro, che fece circa un mese e mezzo fa Cacciamani della Juve Stabia, facendosi cacciar via ingenuamente per doppio giallo allo… spirare del primo tempo. Un rosso, quello sventolato dall’arbitro Galipò di Firenze (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=23863), che sembra incidere parecchio sulla contesa. Nel volgere di pochi minuti, quelli di recupero sostanzialmente, accade poco ma si vede che gli ospiti sono galvanizzati dalla superiorità numerica e iniziano a mostrarsi assai spigliati.

Secondo tempo:

Dopo quanto avvenuto allo scadere del primo parziale, è chiaro che l’Empoli sia tramortito mentre, di contro, il Catanzaro ringalluzzito. Ma è soltanto un’impressione, perché la gara resta sostanzialmente brutta. Senza se e senza ma. Un incontro, in sostanza, con pochi tiri in porta e nessuno realmente pericoloso. E da questo sostanziale immobilismo ne scaturisce un match dai ritmi bassi in cui la squadra in inferiorità numerica non si sente affatto menomata. Logica conseguenza: toscani avanti. Quasi per caso al 15’ sugli sviluppi di un calcio di punizione di Saporiti, che favorisce un susseguente fallo di mano di Iemmello nella propria area dove peraltro di solito si trova e agisce assai di rado. Non ravvisato però da Galipò, richiamato subito dopo dal Var per la successiva concessione del rigore. Che l’albanese Shpendi trasforma per il momentaneo 1-0. Sembra incredibile però nel prosieguo della partita succede poco e sebbene sei minuti di recupero il triplice fischio sancisce l’1-0 finale.

Conclusioni:

Catanzaro svogliato e forse appagato dalle recenti tre vittorie consecutive (con cui ha nettamente cambiato il profilo iniziale del suo campionato), che oggi getta alle ortiche la possibilità di inserirsi nei quartieri davvero alti della classifica con una vittoria. Peccato, perché un’Empoli in crisi e per giunta con un espulso, già da fine primo tempo,  non era certo una rivale irresistibile. E invece… scivolone dell’Aquilani-band.

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