Riceviamo e pubblichiamo
La gestione Fiorita continua a lasciare evidenti segni di malcontento tra i cittadini catanzaresi, a causa delle condizioni disastrose in cui versa la città sotto l’amministrazione “dei migliori”.
Tuttavia questa volta Fiorita supera se stesso – e non è semplice – attribuendo ad altri responsabilità del fallimento del Politeama.
Naturalmente, il sindaco Fiorita – da politico scaltro qual è – evita di informare i cittadini che lui stesso ricopre la carica di Presidente della Fondazione Politeama e che pertanto spetta a lui esercitare la funzione di indirizzo e controllo della fondazione.
Fiorita, inoltre, si guarda bene dallo specificare a quale centrodestra “sempre contro la città ” si riferisce, se quello che governa con lui consentendogli di mantenere poltrona, prebende e benefit oppure quello che sta all’opposizione e giustamente esercita il ruolo delegatogli dai cittadini.
Non sfugge poi ai più attenti osservatori che il sindaco Fiorita è stato abbandonato anche dai consiglieri a lui più vicini, i quali hanno rinunciato a sacrificarsi alla causa di un sindaco che, come il frate Cimabue, ne fa una e ne sbaglia due.
Ma dove la vicenda assume contorni da “tragedia” è in merito alla cassa integrazione prospettata ai dipendenti della Fondazione Politeama. Se questa misura si concretizzasse, Fiorita segnerebbe un triste primato: diventerebbe il primo sindaco della Catanzaro repubblicana a mandare a casa onesti lavoratori, tradendo le promesse di tavoli sul lavoro fatte in campagna elettorale e nelle linee programmatiche nonché quelle fatte dal presidente Bosco nei giorni scorsi con tanto di annuncio roboante sulla stampa.