Simbolo Pd provinciale Catanzaro


L’inchiesta per scambio politico mafioso di stamani, se verrà confermata nel prosieguo del suo iter processuale,  potrebbe far esplodere la guerra per la candidatura ad aspirante governatore

Una poltrona per due. Anzi, per tre forse. Virtuale, però. Ma a cui malgrado manchino ancora circa due anni e mezzo alle prossime Regionali calabresi stanno pensando in tanti nel Partito Democratico. Catanzarese, soprattutto. Perché il candidato naturale alla ‘carica’ di aspirante governatore, dopo il… Papa straniero del 2021 Amalia Bruni, sembra(va) il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà. Al governo della più grande città della Calabria e dell’unica metropolitana. Un capoluogo di regione bis o anche di più, all’atto pratico. Che, in considerazione della rinuncia irremovibile del segretario del Pd Calabria Nicola Irto, non dovrebbe avere ostacoli. In altre parole un possibile presidente che, almeno in casa propria, neppure passerebbe dal via, come si dice in gergo. ‘Benedetto’ dal plenipotenziario Irto, che come premesso ha voluto Roma diventando senatore e lì intende restare. Nello stesso Palazzo Madama o, al massimo, a Montecitorio. Scelta che a suo tempo fu curiosamente compiuta anche da Giuseppe Mangialavori da capo di Forza Italia regionale. Ma questa è un’altra storia. Che qui c’entra poco o nulla.

I riflessi politici dell’odierna inchiesta reggina su Catanzaro

I riflessi politici dell’inchiesta odierna, peraltro tutta da svilupparsi, su Catanzaro non sono secondari. In particolare sul Pd locale. Che tolto Irto (per rinuncia) e Falcomatà (ammesso sarà fuorigioco fra 2 anni e mezzo), il nome più ‘caldo’ è quello del segretario questore di Palazzo Campanella ed ex ‘plurisindaco’ di Soverato Ernesto Alecci. Che, suo malgrado sia chiaro, potrebbe giovarsi di questa nuova indagine, per giunta per presunto voto di scambio politico-mafioso, su Falcomatà. Che oltretutto ne segue a stretto giro un’altra con una iniziale condanna per abuso d’ufficio. Che tenne il diretto interessato lontano dalla guida del Comune per quasi 2 anni. Si vedrà, invece, come andrà stavolta. Fatto sta che il primo per così dire a stare alla finestra è proprio Alecci. Il quale potrebbe essere invitato a cogliere questa sfida per una serie di motivi.

I rivali di Alecci, interni ed esterni al Pd

Ma a cui potrebbe non mancare una sorta di concorrenza interna. A cominciare da quella dell’attuale vicesindaca e assessora di Palazzo De Nobili Giusi Iemma. La quale, oltretutto, è anche presidente del Pd Calabria. E che, secondo i soliti rumors, dopo essersi candidata senza successo, ma ottenendo buoni risultati, alle Regionali 2021 (in tandem proprio con Alecci) e alle Politiche dell’anno successivo, adesso potrebbe teoricamente essere presa in considerazione per questo prestigioso incarico. Oltre a lei, però, ecco spuntare il solito Nicola Fiorita. Che del Pd non è. È infatti diventato sindaco da non iscritto ai Dem. Bensì da civico appoggiato dal centrosinistra. Ma che da sempre è abituato a pensare se il “piatto è ricco, mi ci ficco”. E qual è, politicamente parlando, uno dei “piatti più ricchi” che esistano? Quello dell’opportunità di diventare presidente della Regione. Soprattutto sperando nella fin qui ferrea logica dell’alternanza per cui finora mai un governatore in carica è stato (ri)confermato. Né a destra né a sinistra. Ergo qualcuno pensa che cadrà vittima di questa sorte anche l’attuale presidente, al momento però blindato, Roberto Occhiuto.

Acqua intera zona Nord non potabile

Il sindaco Nicola Fiorita ha emesso una ordinanza immediatamente esecutiva che limita l’utilizzo dell’acqua per scopo potabile distribuita dalla rete idrica comunale di Catanzaro nelle seguenti zone e quartieri: S. Elia, Piterà, Janò, Pontegrande, Pontepiccolo, viale Pio X fino a via L. Rossi, Gagliano limitatamente alla via per Gimigliano e via Lenza (dallo stadio Verdoliva a scendere) fino al ripristino delle condizioni di conformità.

In particolare, l’acqua non dovrà essere utilizzata per uso alimentare, lavaggio e preparazione degli alimenti, igiene orale, lavaggio stoviglie o utensili da cucina, lavaggio apparecchiature sanitarie, lavaggio oggetti per l’infanzia (biberon, contenitori pappe, ecc.). Potrà invece essere usata per la pulizia della casa ed il funzionamento degli impianti sanitari, nonché per l’igiene della persona con l’esclusione dell’igiene orale e degli scopi sopra citati

Il provvedimento del sindaco si è reso necessario in seguito alla nota del dipartimento Prevenzione dell’ASP che ha comunicato gli esiti delle analisi effettuate su campioni d’acqua prelevati in località Cafarda di Catanzaro che hanno evidenziato la non conformità ai parametri di potabilità. I prelievi, secondo quanto riferito dallo stesso dipartimento Prevenzione, verranno ripetuti domani, mercoledì 12 giugno e solo alla luce degli esiti sarà possibile stabilire il ritorno o meno al normale utilizzo dell’acqua.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *