“Difendiamo” Vittorio Feltri perché è un giornalista come lo siamo noi o peggio vogliamo fare… gli originali o i bastian contrari a tutti i costi, tanto per darci un tono? No! Ha sbagliato a mischiare le critiche a Ilaria Salis con il look delle cameriere catanzaresi? Sì! Ma leggendo certi personaggi cittadini (squalificanti e squalificanti) che lo criticano, e soprattutto gli argomenti con cui lo fanno, siamo portati a stare dalla sua parte. Senza se e senza ma. Attenzione, però, Feltri non ama il Sud. E ha sempre ammesso di aver avuto un  ‘padrone’ (Silvio Berlusconi in veste di editore) che lo ha fatto ricco. Feltri però è uno che ha sempre lavorato sodo e come un Re Mida, dall’Indipendente al Giornale passando per Libero, ha esponenzialmente aumentato le quote vendute e il fatturato di tutti i quotidiani da lui diretti. Compresi quelli, prima del suo… intervento, piccolissimi come l’Indipendente o addirittura ‘neonati’ quali Libero. Non dimenticando il suo libro più iconico, Il Vittorioso, che noi abbiamo letto nell’ormai lontano 2010. E che ha venduto a… manetta. A differenza degli scritti di alcuni suoi critici locali, al massimo letti da 10 o 20 lacché.

La posizione di Feltri sul Sud, al di là dell’ultima infelice uscita, è chiara. E per molti versi condivisibile

La posizione del direttore, al netto dell’ultima infelice affermazione, è chiara. E, secondo noi, per molti versi condivisibile. Il Meridione succhia i soldi al Nord, sperperandoli, e ha esportato al Settentrione e nella sua Lombardia… prodotti tipici come la mafia (meglio le mafie). Tanto che ormai alcune cittadine quali Buccinasco (in provincia di Milano) sono quasi simili a un paesino dell’Aspromonte per densità ‘ndranghetista. Potrà quindi essere legittimamente ina@@ato per questo o avere un po’ di pregiudizi nei confronti del Mezzogiorno? Certo che sì. Come farebbe qualunque meridionale a parti invertite. Senza contare, ribadiamo, il fiume di denaro buttato via, o peggio regalato alle mafie, dal Sud. Che vanta (lo scriviamo ironicamente) Collegamenti viari, Trasporti e Sanità da terzo mondo, non certo per colpa di Feltri. Ricordiamo a tal proposito cosa disse testualmente a noi cronisti a Lamezia lo Stefano Bonaccini governatore dell’Emilia Romagna a metà dicembre 2022, mentre era in campagna elettorale per diventare il capo del Pd. Ovvero: “Se in Emilia ci fossero le vostre strade e la vostra Sanità, io non potrei entrare in Regione. Perché ne sarei cacciato a pedate dai cittadini”.

Le cameriere catanzaresi sono molto più eleganti di certe politiche locali

Quanto detto finora dà il diritto a Feltri di insultare Catanzaro? No. Certo che no! Ma ripetiamo che nel leggere varie dotte dissertazioni sulla sua carriera all’ombra del Cav ci viene da vomitare, conoscendo bene chi le ha pronunciate. E la loro desolante storia, umana e professionale. Oltretutto sapendo che taluni sprezzanti giudizi espressi sul direttore non sono totalmente corretti. Non fosse altro perché iniziò a lavorare con Berlusconi quando era già stato inviato speciale del Corsera e non di Blablabla.com. E poi tra chi lo attacca c’è chi, a differenza di Feltri, di padroni (per giunta assai meno edificanti di Berlusconi) ne ha avuto… mille e di sicuro ne cambierà altrettanti prima di morire. Ci chiediamo quindi retoricamente di cosa, e di chi, stiamo parlando. Senza contare infine che se il salace e respingente giornalista vedesse l’abbigliamento di certe politiche locali (stile gitano Gipsy King), siamo sicuri chiederebbe subito scusa alle dignitosissime domestiche locali cambiando riferimento per la sua battutaccia.

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