Ormai seguiamo il Catanzaro Calcio più che altro come tifosi e, per giunta, con molto più distacco rispetto a quando vivevamo invece di… pane e squadra. E quindi ne riportiamo soltanto le notizie che rientrano in una canonica cronaca giornalistica all’interno del nostro blog https://irriverentemente.com, limitandoci al minimo sindacale. Non abbiamo allora la pretesa, in un “sito” prevalentemente incentrato sulla politica e che riporta le notizie da tutta la regione e spesso persino quelle nazionali ed estere se ritenute importanti, di fare gli “opinionisti tuttologi”. Ma poiché, per circa 18 anni, le Aquile del Sud le abbiamo… respirate H24 o quasi, qualcosa nell’occasione ci sentiamo di scriverla.
Un giudizio del tutto personale che magari susciterà le consuete polemiche
Come premesso, ci sentiamo dunque di scrivere sul Catanzaro. Malgrado, al solito, suscitando polemiche e sapendo già di andare ancora controcorrente. E non certo per fare rumore nel ruolo di bastian contrari per… ordine del medico. Ecco perché giudichiamo del tutto immotivato il pessimismo che si avverte in città. Certo, i risultati finora danno ragione a chi è molto preoccupato o quantomeno parecchio sconfortato e deluso. Comprensibile e legittimo! Ma confidiamo molto, anzi moltissimo, in una società che forse ha cambiato unicamente la… sceneggiatura. Vale a dire, partendo assai male per poi innescare la remuntada. Del resto, con uno stadio inadeguato per sognare in grande (sempre secondo noi) come il Nicola Ceravolo è velleitario (eufemismo!) pensare alla serie A. E una proprietà solida, qual è indiscutibilmente quella della famiglia Noto, dopo aver garantito due campionati di serie B con 41 partite ufficiali (comprese quarto di finale e semifinali playoff, che in totale diventano 42 con il turno di Coppa Italia) non può non sapere alla perfezione come la maratona del torneo cadetto non si corra in modo decisivo per il suo andamento complessivo ai primi 7-8 km.
Ma aggiungiamo anche…
Ma cari amici tifosi, e auspichiamo pure in minima parte nostri affezionati lettori, bisogna considerare un aspetto fondamentale. La squadra esaltante di Vincenzo Vivarini e quella assai più.. noiosa e balbettare di Fabio Caserta una cosa in comune ce l’hanno avuta: arrivare ugualmente vicino al “bersaglio grosso” per poi mancarlo inesorabilmente, malgrado tante soddisfazioni (e nel caso di Vivarini pure tanta bellezza) regalate ai propri appassionati supporters. In ambedue i casi, di più nel primo torneo, con brutte flessioni proprio sul più… bello. Eppure la scorsa stagione, alla vigilia della partita interna contro la Carrarese di inizio settembre 2024 appena alla terza giornata, c’era chi, come oggi, ci parlava per strada o al bar di rischio… retrocessione. Mentre noi argomentavamo con gli stessi interlocutori che era… folle solo paventare un’ipotesi del genere.
Le cose ora sono assai diverse rispetto a un anno fa, ma noi ci fidiamo delle… Assicurazioni Noto
Certo, adesso rispetto all’avvio non esaltante (ma relativamente appena alle due giornate iniziali) dell’Ss 2024/2025, di turni se ne sono disputati più del doppio. Quasi il triplo, per la precisione. Però, restano ancora… spiccioli nell’economia di un torneo lunghissimo come la B. Troppo poco, insomma, per mettere in discussione il progetto gestionale di una proprietà che a nostro avviso fa bene a non programmare il salto nella massima serie con uno stadio quale il vecchio Comunale-Militare, tuttavia al contempo neppure disposta a perdere la categoria non reagendo alla mini-crisi attuale. Un vertice societario dunque in grado di rimediare ai suoi errori… tecnici, anche maturando scelte incisive come un eventuale avvicendamento in panchina. Magari persino separandosi da mister Alberto Aquilani che per l’ennesima scialba prestazione offerta ieri sera dalla compagine giallorossa (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=23052) appare allo stato francamente indifendibile. Senza contare la possibilità (seppur non di sicuro dietro l’angolo in termini di tempo) di puntare più di qualche giocatore che, da gennaio, potrà rimpolpare la rosa dei calabri, dandole una fisionomia diversa. Niente panico, allora, perché non ci stupiremmo affatto, se il Catanzaro tra un mese avesse tutto un altro volto (e un altro ancora migliore fra tre) per far dire alla fine ai suoi appassionatissimi sostenitori, al termine dell’annata sportiva, “eh se fossimo partiti meglio avremmo lottato anche per la… ”.