Catanzaro-Padova è un match importante, soprattutto per i padroni di casa. Il cui ambiente non ha certo digerito un avvio di campionato con una media da retrocessione, quando invece sognava ben altra prospettiva. Quella opposta, per intenderci. Tanto da far pressioni, per lo più solo social al momento, contro l’allenatore Alberto Aquilani. Un tecnico ritenuto da molti supporters giallorossi non adeguato all’incarico da svolgere nella squadra, allestita dalla proprietà dei fratelli Noto, per varie ragioni. Ecco allora che, al fischio dell’arbitro Simone Galipò di Firenze (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=22912) si respira un clima di leggera tensione, anche se non c’è certo un’atmosfera… elettrica. Ma di grande attesa, sì. Comunque sia, come sempre, si parte.
Primo tempo:
L’avvio del match è all’insegna dell’equilibrio, il Catanzaro prova a pungere. Ma più di collezionare qualche calcio d’angolo non è che vada. Padova invece più attendista e… manovriera, ma anche tanto disordinata. Fino al 18’ circa, però. Quando inizia a guadagnare campo e con il minaccioso Lasagna, che ruba il pallone ad Antonini, costringe Pigliacelli a sporcarsi i guanti. Le Aquile non ci stanno e Cisse innesta le marce alte. Ma al 27’, dopo aver seminato tre o quattro avversari, scarta un cioccolatino per Re Pietro (Iemmello of course) che, una volta tanto, non lo mangia tirando in modo impreciso. È alla mezz’ora, tuttavia, che la gara letteralmente decolla. Pigliacelli, infatti, si esibisce in un doppio miracolo su Fusi e Lasagna, ma viene… freddato dall’inzuccata di Perrotta sul successivo corner . Il pubblico del Nicola Ceravolo si deprime, ma per meno di due giri di lancette. Considerato come, appena 60’’ dopo, il sig. Galipò assegni un rigore ai padroni di casa. Siamo al 33’. Iemmello, però, stasera sembra avere le pile scariche e Fortin lo neutralizza. Si resta, dunque, sull’1-0 per i biancoscudati. Re Pietro, intanto, continua a sbagliare come al 39’ di testa. Mentre Lasagna, sul fronte opposto, al 42’ quasi non fa 2-0, 0-2 per essere precisi. Ma Cisse non ci sta e tenta di dare una… svegliata a Iemmello & Co. Dopo 3’ di recupero, tuttavia, si va al riposo.
Secondo tempo:
Il Catanzaro schiuma rabbia. Stasera, già un pareggio sarebbe considerato un risultato insoddisfacente figuriamoci una sconfitta interna contro chi sembra essere una rivale abbordabile. Neopromossa, per giunta. Fischia la ripresa l’arbitro e al 9’ ecco il primo squillo. Faedo (ancora lui) ostacola infatti Pittarello in area, come aveva peraltro fatto con Pontisso in precedenza ma in quel caso punito, che reclama il secondo rigore in favore dei giallorossi. Stavolta, però, l’arbitro non si… commuove e dice: “Giocare!”. Al quarto d’ora, invece, il Padova prova a fare il tiro mancino, in tutti i sensi, con Ghiglione che di sinistro trova una fortuita deviazione del compagno Nuamah quasi vincente. Tra il 21’ e il 24’ Iemmello e Pittarello provano a far dare al Catanzaro la… sgasata risolutiva. Ma niente! Passano i minuti e il Catanzaro, generosamente ma anche doverosamente, riversato in… massa in avanti continua a sbattere contro il muro biancorosso. E nel prosieguo succede poco altro. Pessima notizia per l’Aquilani-band. Al triplice fischio molta delusione tra il pubblico di fede giallorossa, che come premesso pretende ben altro.
Conclusioni:
No Catanzaro, così non va! Perché è inutile continuare a ribadire che non si retrocede a metà ottobre. Neppure se si è a zero punti. Ma il progetto tecnico stagionale dei giallorossi di Calabria, via di questo passo, rischia di essere irrimediabilmente compromesso al di là dell’obiettivo salvezza o playoff. Che, alla vigilia o alle prime giornate di un campionato, sono sempre aleatorie.