Riceviamo e pubblichiamo. Foto Archivio
Quattro giorni di incontri, visioni e scambi dedicati alla scena artistica contemporanea, in uno dei contesti naturali più suggestivi del Mediterraneo.
Una nuova realtà si affaccia nel panorama culturale in Calabria, qualcosa di assolutamente inedito e a vocazione internazionale. È
IRA – International Institute for Performing Arts, un progetto ideato da Settimio Pisano e diretto da Pietro Monteverdi che farà il suo debutto con un festival di quattro giorni: dal 4 al 7 settembre.
Quando la città di Soverato accoglierà il meglio della produzione europea e internazionale nel panorama delle arti performative contemporanee con particolare attenzione alla danza, costruendo occasioni uniche di conoscenza e visione per gli spettatori e per gli addetti ai lavori nazionali e internazionali.
IRA è un progetto di internazionalizzazione in entrata e in uscita, che investe sulla nuova generazione di artisti, sostenendone le carriere e offrendo loro occasioni di visibilità alla presenza di diverse decine di direttori, curatori, programmatori provenienti da tutto il mondo invitati a partecipare.
IRA richiama la prima parola dell’Iliade, simbolo di forza distruttiva, ma anche creativa primigenia. L’estetica del progetto è decostruita, radicale, fatta di testo, luce e richiami alla classicità e all’avanguardia.
IRA nasce ai margini per creare nuove centralità: un’istituzione orizzontale, resistente, cooperativa; un laboratorio in continua mutazione.
Ponendosi dichiaratamente agli antipodi della seppur legittima offerta “mainstream” e di puro intrattenimento che imperversa in Calabria e in Italia, IRA “è un tentativo di immaginare un nuovo modello, di segnare una via per le istituzioni artistiche del futuro.
È un progetto molto ambizioso che deve essere nutrito di altre idee, di altre visioni. Perché solo così possiamo pensare di riformare le istituzioni artistiche: con un esercizio continuo di immaginazione. IRA per me è proprio questo: un laboratorio politico sull’immaginazione.” sostiene Settimio Pisano.
“Soltanto attraverso una spinta collettiva di quella parte di società che non si accontenta del presente e che guarda al futuro – continua Pisano – potremo disegnare istituzioni artistiche basate su modelli organizzativi sostenibili per la nostra regione.
È indispensabile una rottura, un ribaltamento di prospettiva, un cambio di passo deciso e improvviso.
In questo processo è ineludibile il coinvolgimento e il dialogo non solo con artisti e operatori, ma con tutta quella parte di comunità interessata a generare processi di cambiamento nella nostra società”
IRA è dunque un’idea nuova di istituzione culturale. Si sviluppa in forme diverse, ma ha una matrice comune: costruire una comunità artistica che guarda al futuro.
“Il nostro progetto parte dalla consapevolezza di un ruolo importante, in termini di responsabilità e di funzioni, nel riempire un incredibile vuoto nella proposta contemporanea multidisciplinare in Calabria e nel Meridione, con riguardo particolare alla danza”: ad affermarlo è Pietro Monteverdi.
“L’obiettivo è dunque creare un ecosistema europeo per la danza, favorendo proficui scambi tra artisti, istituzioni e pubblico.
Condividendo conoscenze, risorse e creatività, puntiamo a uno sviluppo sostenibile della danza contemporanea promuovendone anche la diversità, arrivando ad ottenere quindi viaggi ecologici, buone condizioni socio – economiche per gli artisti e relazioni stabili e durature per i partecipanti”.
Uno degli elementi fondanti del progetto è l’investimento di risorse finanziarie e umane nell’attività di networking e di messa a sistema con altre realtà ed istituzioni del sistema artistico-culturale regionale, nazionale e internazionale. In questo senso IRA Festival avrà due sottosezioni: IRA Residenze e IRA Platform.
Il primo dei due progetti ha previsto l’offerta di residenze a sostegno della creazione di giovani coreografi, prevedendo un momento di restituzione all’interno dei giorni di festival, in aggiunta alla normale programmazione e innanzi a più di 50 tra direttori artistici e produttori provenienti da tutto il mondo, che avranno modo di visionare lo stato di avanzamento dei singoli lavori e valutare eventuali sostegni agli artisti protagonisti di IRA Residenze.
Per favorire questo scambio, sono stati ideati dei momenti chiamati “Pitch & Drink”, appositamente pensati per favorire il confronto tra artisti e operatori all’interno di un’atmosfera informale.
Oltre a questi momenti “da calendario”, gli artisti in residenza verranno inoltre incoraggiati a vivere appieno questa tre giorni di festival per favorire ancor di più lo scambio relazionale, pranzando insieme agli operatori e agli altri artisti della programmazione oltre ad alloggiare negli stessi quartieri, nell’ottica di creazione di una comunità, seppur temporanea, artistica e produttiva.
Di concerto, per favorire e rendere fattiva la valorizzazione, l’accompagnamento e il potenziamento delle singole residenze, si è provveduto ad effettuare una selezione degli artisti da coinvolgere, per meglio costruire la IRA Platform intorno a loro, selezionando attentamente gli operatori da invitare, facendo sì che le loro traiettorie ed esigenze artistiche possano dialogare con i lavori presentati all’interno di IRA Platfom.
Sebbene molto ruoti attorno agli artisti ed agli operatori coinvolti, la partecipazione e il coinvolgimento del pubblico è legato all’esistenza stessa di un festival che altrimenti perderebbe di senso.
Ed ecco allora workshop, aperture al pubblico, conferenze animate, site specific, laboratori e molto altro. Percorsi pensati per coinvolgere il pubblico e creare opportunità di confronto per le comunità locali, con attenzione particolare agli studenti.
Il territorio di riferimento del progetto è definito dai parametri stessi dell’Unione Europea come “periferia culturale”, un luogo dove la produzione artistica è fortemente depressa, dove è presente un vuoto culturale diffuso anche nelle istituzioni, un luogo ben lontano dai centri dove si fruisce l’arte contemporanea.
“Un’azione di riequilibrio dell’offerta in direzione di una pluralità di forme e linguaggi è dunque indifferibile”, sostengono i fondatori.
IRA Festival si svolge interamente a Soverato, cittadina affacciata sul Mar Ionio e conosciuta per il suo splendido litorale, le acque cristalline, e la sua vocazione turistica.
Ma Soverato è molto più di una località di mare: è una comunità viva, ospitale, in trasformazione, pronta ad accogliere un progetto artistico che mira a radicarsi nel territorio e ad aprirlo al mondo.
Il festival prende forma tra spazi pubblici e privati, istituzionali e informali: teatri, arene all’aperto, ex edifici industriali, hotel sul mare e scorci urbani si trasformano in palcoscenici, studi e punti di incontro.
Tra questi su tutti l’Ex-Comac, il Teatro Comunale, l’Anfiteatro sul lungomare, gli spazi dell’Istituto Don Bosco e dell’Istituto Maria Ausiliatrice, la sala del Cinema Comunale.
Soverato non sarà soltanto il luogo del festival, ma è co-protagonista: terreno fertile per l’arte e l’incontro, spazio da riscoprire e da vivere.
Un ecosistema vivo, radicale e ospitale. Un tempo denso, immerso, in ascolto con il presente.
Un ponte tra territori e generazioni.
Il tentativo di costruire un nuovo modello, di tracciare una via per le istituzioni artistiche del futuro: IRA è tutto questo.
ARTISTI IN PROGRAMMA
ANNA BASTI, DALILA BELAZA, BAPTISTE CAZAUX, NÉMO FLOURET, GIOVANFRANCESCO GIANNINI, ANT HAMPTON, BENJAMIN KAHN, GIORGIA LOLLI, FRANCESCO MARILUNGO, JAN MARTENS, MOTUS, MUNA MUSSIE, DANIELE NINARELLO, ROBERTA RACIS, EMMA SABA, AGRUPACIÓN SEÑOR SERRANO, FRANCESCA SANTAMARIA, SARA SGUOTTI, STEFANIA TANSINI, LUCA VIAPIANA.
LINEUP MUSICALE: EMAN, N.A.I.P., FABIO NIRTA, CATANZION, SAMUELE CESTOLA, SAMUELA BORRELLI.