La tragedia della famiglia Scafidi (giovane padre e figlioletta, catanzaresi, morti in un incidente stradale. Leggi qui: https://irriverentemente.com/catanzaro-ennesima-tragedia-della-strada-muoiono-in-un-incidente-un-padre-e-la-figlioletta/) a una manciata di chilometri e quasi in contemporanea alle celebrazioni domenicali (religiose e pagane) della festa della Madonna di Porto Salvo di Catanzaro (Lido) dello scorso 27 luglio ha gettato un velo di profonda tristezza sull’atteso evento cittadino. Senza contare l’enorme carico di polemiche per una… baldoria non interrotta, malgrado il terribile dramma, appena consumatori, e il lutto che si stava vivendo (leggi qui: https://irriverentemente.com/catanzaro-madonna-ps-e-festa-religiosa-secolare-importante-che-unisce-capoluogo-e-soverato-giusto-dopo-aver-onorato-vergine-ci-si-diverta-ma-non-oggi-lo-abbiamo-detto-dopo-tragedia-via-emilia-prim/ e https://irriverentemente.com/catanzaro-sarebbe-utile-annullare-i-festeggiamenti-della-madonna-di-porto-dalvo-a-lido-concerto-e-fuochi-dopo-limmane-tragedia-di-poche-ore-fa-in-via-emilia-e-altra-notizia-dal-comune/).
La festa di Soverato
Quanto appena detto ha reso la rituale replica (si fa per dire) della festa a Soverato, fissata come sempre due settimane dopo l’evento del capoluogo, la simbolica opportunità per portare la gente a trascorrere questa giornata speciale in tutti i sensi (per credenti e non) senza tristezza, spaventose ombre e opacità di sorta. E così sostanzialmente è stato. Grande allegria e condivisione popolare, successiva alla preghiera e al raccoglimento religioso dei fedeli. Peccato solo per la ricorrente incapacità di approcciarsi alla gestione di un settore delicato come quello del turismo (inteso nel senso più ampio e quindi non solo di ricettività, ma anche di accoglienza, ristorazione, servizio alla clientela, pur occasionale, e così via). Un’approssimazione e un’impreparazione che purtroppo hanno rare, o se preferite pochissime, eccezioni. Uno stato di cose per cui ci rimette l’immagine non solo della splendida Soverato, nel caso di specie. Ma della Calabria intera. Che ha sole, mare e montagne da sogno, ma un notevole deficit di professionalità per cui ci si rammarica tantissimo. E si risenta tranquillamente chi si vuol risentire, perché si sta volutamente generalizzando con cognizione di causa: non si salva quasi nessuno. Questo è il concetto che vogliamo esprimere in tutta la sua crudezza!
Un episodio brutto (e forse pure grave) nella sua disarmante banalità
È capitato così, ci riferisce una lettrice, che un noto locale della spiaggia soveratese, forse temendo l’assalto di centinaia di persone in quel momento presenti sulla spiaggia e sul lungomare per assistere ai fuochi pirotecnici ovvero il “momento clou” della conclusione di ogni festa della Madonna di Porto Salvo, abbia… serrato i propri bagni. E che, come non bastasse, il personale del locale stesso, di fronte alle parecchie rimostranze dei presenti con le loro comprensibili necessità fisiologiche, abbia invitato la gente inalberata a servirsi di qualche zona… appartata dell’arenile. Ma voto negativo, si fa per dire, pure per i… focolari (non si è capito quale origine avessero, segnalatici da un altro lettore) troppo vicini a una struttura in quel momento chiusa, però ugualmente a forte rischio… incendio. Comunque sia, resta la festa (tutto sommato ben riuscita), come di consueto tra il sacro e il profano, a cui in molti non rinunciano. E non si può non esserne lieti! Mentre il resto è lo specchio (fedele però avvilente) di una terra che non vuole crescere, forse volendosi e persino ammirandosi… nana di fronte a vicini giganti come ad esempio Sicilia, Puglia e Campania. Ma così è, se vi pare!
