Sampdoria-Catanzaro inizia in un’atmosfera da brividi con il solito grande spettacolo sugli spalti. Che uno stadio storico come il Marassi-Luigi Ferraris, quasi sempre pieno di tifosi caldi e passionali, può offrire. Ma all’inizio del match gli ospiti non ne risentono. Non subiscono tale pressione, insomma. E, anzi, provano a tenere il campo con grande ordine, riuscendoci al meglio. Ma vediamo il film della partita odierna: un cortometraggio di basso livello nel primo tempo, un capolavoro hollywoodiano nella ripresa in cui la gara letteralmente decolla.
Primo tempo:
Gara nel primo tempo bruttina. Brutta, in realtà. Soprattutto in rapporto alle più recenti esibizioni delle Aquile, ricche di capovolgimenti di fronte. Comunque sia, al 9’ è Iemmello che prova a pungere con un tiro da lontano. Al 24’, invece, lo fa Sekulov. Ma la sua iniziativa è tutt’altro che un pericolo per Pigliacelli. Stessa cosa dicasi per il colpo di testa di La Gumina al 39’. Pallone alto sulla traversa con oltretutto portiere in… traiettoria. Difficile, quindi, definirlo un vero ‘rischio’. Poi però, proprio questo blucerchiato offre (fortunosamente) palla a Sekulov che tutto solo da due passi fa 1-0 al 42’ con il primo centro in maglia Samp. E meno male che la fine del parziale sia vicina, perché si vede che il Catanzaro accusa il colpo.
Secondo tempo:
Cambia tutto nella partita e i colpi di scena, pressoché totalmente assenti nel primo tempo, arrivano. Eccome! Ma, e lo abbiamo appena scritto, il centro dell’1-0 ha fatto male alla Caserta-band. E nemmeno l’intervallo è servito a far assorbire la botta psicologica. Perché la ripresa inizia nel medesimo modo in cui è finito il primo parziale con Akinsamiro e Sekulov che al 3’ e 4’ provano a chiudere i conti o quantomeno a un rassicurante raddoppio per i genovesi. Solo che… . Semplice: c’è il fattore Iemmello. Il quale all’8’ da il la allo show personale. Lavora infatti da par suo un bel pallone in area di rigore con un rapido sinistro-destro e una chirurgica ‘puntata’, in stile calcio a 5, che vale il pari.
Al 12’, però, l’arbitro Paride Tremolada di Monza viene richiamato al Var. Motivo? Su un corner precedente Tutino colpisce di testa e Bonini devia con il braccio. È rigore. E al 14’ Tutino, dagli undici metri, fa (ri)mettere il… muso avanti alla Samp: 2-1. Al 21’, tuttavia, contatto in area Samp. Il tocco del difensore Ferrari sembra veniale, ma per Tremolada richiamato di nuovo dal Var è ancora rigore.
Siamo al 21’, cucchiaio alla Totti ancora di Re Pietro e 2-2. Ma non è finita qui: al 24’ tripletta dell’associazione giallorosso con un perfetto colpo di testa di Iemmello su punizione al bacio di Pompetti. Che al 33’ si fa però espellere ingenuamente per doppio giallo. Al 42’ è Pedrola a chiamare Pigliacelli al grande intervento. Sugli sviluppi del corner Tutino reclama un altro penalty. ma stavolta il Var Marco Serra di Torino asseconda il collega Tremolada che non vede alcuna infrazione. La Doria però vuole il pari a tutti i costi e con il ragazzino subentrato Leonardi lo ottiene, proprio al 90’. E menomale che, nei ben 7’ di recupero, dopo un’azione spettacolare dello stesso Leonardi, Tutino sprechi clamorosamente al 96’ da pochi passi. Altrimenti, sarebbe arrivata la beffa del 4-3.
Conclusioni:
Dopo la sbornia di Marassi a ottobre del ‘23, che forse fece capire a tutti quanto il Catanzaro, pur da matricola, potesse puntare alla serie A, la diversa realtà odierna Quella della stagione sportiva ‘24/’25, che tuttavia alla fine della fiera offre quasi la stessa gioia ai tifosi delle Aquile (circa 1.800 nei vari settori con la stragrande maggioranza in Curva come ovvio). Ma il 3-3 ha un sapore molto diverso dal 2-1 dell’anno scorso, anche quello di rimonta dopo uno ‘strano’ rigore concesso ai padroni di casa alla mezz’ora. Lo segnò un certo Bonini, ma poi le Aquile… ribaltarono l’allora Pirlo-band.