Riceviamo e pubblichiamo
“Dopo tanto impegno e lavoro oggi abbiamo tracciato il percorso che auspichiamo ci possa portare alla chiusura del più difficile bacino di precariato esistente in Calabria di cui abbiamo ricostruito la storia e i costi.
Ora passiamo immediatamente all’azione partendo dalla proroga dei tirocini per arrivare in tempi brevi alla definizione del percorso lavorativo di ognuno.
Con una squadra di uomini e donne competenti (Maria Cantarini, Fortunato Varone, Roberto Cosentino, Pasquale Capicotto, Eugenia Montilla, Marina Petrolo, Roberta Cardamone, Maurizio Nicolai) abbiamo lavorato per creare le giuste condizioni per raggiungere l’importante obiettivo che con il Presidente Roberto Occhiuto ci siamo prefissati: chiusura del bacino e di non creare più neanche un precario nella Pubblica Amministrazione.
Ora puntiamo alla condivisione delle nostre proposte che sono certo che la Deputazione parlamentare calabrese, con nuovo e ulteriore impegno di Francesco Cannizzaro e con la spinta dei miei rappresentanti Wanda Ferro, Alfredo Antoniozzi, Eugenia Roccella, Fausto Orsomarso ed Ernesto Rapani ci, porterà verso l’importante risultato.
Un particolare ringraziamento a tutte le organizzazioni sindacali con le quali si è instaurato un rapporto di leale collaborazione finalizzata alla risoluzione di alcune ataviche problematiche che da anni interessano la nostra Calabria.
Desideriamo mettere la parola fine alla più imbarazzante pagina voluta da una vecchia classe politica irresponsabile e scellerata”.
Lo ha detto l’assessore al Lavoro della Regione Calabria, Giovanni Calabrese, al termine dell’incontro di oggi sulla vertenza dei 4000 tirocinanti calabresi, che si è svolto al ministero della Funzione pubblica, con il ministro Paolo Zangrillo, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e le Organizzazioni sindacali.