Riceviamo e pubblichiamo
A Crotone e nel crotonese la politica ha fallito! L’odierna protesta dei lavoratori dell’Abramo Customer Care, che in centinaia hanno manifestato in piazza con il sostegno dei commercianti che hanno abbassato le saracinesche dei negozi, è solo il sintomo dell’ennesima ferita mortale che sta indebolendo sempre di più un’intera comunità.
A causa di un atteggiamento poco incisivo e determinato del Governo nazionale stanno per perdersi solo in questa provincia oltre 500 posti di lavoro. Un vera e propria tragedia sociale che un’area così depressa a livello economico non può certamente permettersi. Al momento il Presidente Occhiuto è riuscito solo ad ottenere un’altra proroga di un mese della commessa Tim, che non fa che prolungare l’agonia. Nessuna soluzione a lungo termine, nessuna reale interlocuzione con aziende interessate a investire nella provincia e subentrare a Tim, nessuna prospettiva se non quella del fallimento e della disoccupazione per centinaia e centinaia di padri e madri di famiglia, oltre mille in tutta la regione.
Dopo le passerelle elettorali fatte prima delle elezioni europee, i rappresentanti dei partiti di maggioranza sono tornati nei loro palazzi, abbandonando ancora una volta questo territorio, ultimo in Italia per qualità della vita, occupazione e qualità dei servizi. Un territorio dove curarsi è un lusso e non un diritto, e riescono ad accedere alle cure mediche idonee ed efficaci solo le persone che possono permetterselo; dove ancora dopo decenni si continua a parlare (e solo a parlare…) del problema della bonifica di rifiuti pericolosissimi, mentre la gente continua ad ammalarsi e i rifiuti rischiano di defluire irreparabilmente in mare; dove continua a mancare l’acqua, mettendo in ginocchio l’agricoltura un tempo fiorente e il turismo, con villaggi e strutture ricettive in cui gli ospiti a volte non riescono a fare una doccia.
Un territorio depredato da multinazionali senza scrupoli che continuano ad arricchirsi sfruttando tutte le risorse disponibili senza lasciare nulla sul territorio: perché queste aziende, invece di devastare paesaggi e coste con le loro pale eoliche e trivelle, non aprono qui sedi e impianti di produzione al fine di favorire l’occupazione giovanile? Non c’è più tempo da perdere, Crotone non ha più tempo! Il Presidente Occhiuto e la Giunta regionale dovrebbero alzare la voce e pretendere dai loro colleghi di partito a Roma interventi straordinari per una provincia che ha sempre dato e mai ricevuto. La politica non può e non deve esser complice, e rimanere sorda al grido d’allarme di un’intera comunità.