Riceviamo e pubblichiamo
La ricorrenza religiosa che oggi festeggiamo a Lamezia Terme, con la celebrazione dei due Santi Patroni Pietro e Paolo, è uno dei momenti più suggestivi e coinvolgenti della nostra bella realtà del Sud Italia e vede la città cristiana stringersi tutta attorno al Vescovo, pastore della fede che ci rende comunità
La festa, che ci vede tutti uniti, cade quest’anno in un momento assai delicato e grave, dal momento che acuto è il rischio che la coesione sociale e la pari dignità delle nostre amate contrade vengano fatte scivolare verso immotivate ed incomprensibili rinunce e sottrazioni, tutte a favore della parte già più ricca e più prospera del Paese.
Il grido di allarme, che da tutte le parti si alza forte in Italia contro l’autonomia differenziata, ha visto, in una Chiesa cattolica, che all’unisono richiama i valori di eguaglianza e solidarietà, anche la forte presenza del nostro Vescovo.
Sento il dovere di ringraziarlo, per il suo coraggio e la sua determinazione, per il suo profilo di sacerdote che vive tra la gente e per lo spirito cristiano che mette al servizio del popolo, ricordandoci che il cattolico non può essere passivo e resiliente, ma deve piuttosto essere attivo e propositivo, esprimendo giudizi sulla realtà e assumendo convinte posizioni.
La nostra società democratica ed occidentale, assediata da radicalismi religiosi, da rinnovate rivendicazioni di supremazie razziali, da una miscela di credulità popolare e false, ma ostentate, devozioni, ha bisogno di uomini di Chiesa come Monsignor Serafino Parisi, un uomo di Dio che il Signore ci ha voluto donare.
Annalisa Spinelli
Assessore alla Cultura
Comune di Lamezia Terme