Si voleva emendare il “non emendabile”, forse. Magari facendo confusione tra un emendamento e una variazione. Tanto vale tutto. Ma dove? Nel consiglio comunale odierno, l’ennesimo last minute sul filo delle scadenze inderogabili. In cui poi si è comunque fatto quanto era in odore di pesante irregolarità procedurale all’inizio. Ad avviso di Sergio Costanzo, e non solo, poi sanato nel suo grave vizio unicamente per (e da) una “gentile concessione dell’opposizione che si piega sempre alla vostra arroganza e incompetenza per il bene della città”. Accuse rivolte non solo, come di consueto, ai Fiorita-boys bensì, stavolta in larga parte, pure al segretario generale di Palazzo De Nobili, Vincenzina Sica. Fatto del tutto inusuale. Ma dovuto, sempre secondo Costanzo, a una decisione dello stesso segretario che “rischiava di arrecare un grave danno a me e a tutti i colleghi”. 

Partenza con il botto

Inizio shock dunque, per così dire, di un consiglio comunale svoltosi oggi in seconda convocazione, al solito… pepato ma nella sostanza “fuffoso”. Ovvero fabbrica della fuffa. E meno male, però, che a movimentare almeno un po’ l’atmosfera ci siano (stati) Gianni Parisi, Valerio Donato, Stefano Veraldi e, una volta tanto, anche Antonello Talerico oltre al… noto Costanzo. Sì, perché sanno di ciò che parlano dal punto di vista tecnico. Malgrado non sia vero per Sica. Che li ha come premesso sconfessati autorizzando, sotto la sua responsabilità, a fare quanto avrebbe voluto la maggioranza. A cui forse preme(va) fare il solito favorino a un consigliere eletto a destra, ma poi…  pro sindaco in cambio di ciò che gli sta a cuore. Che, nell’occasione, alla luce del contenuto dell’emendamento (o presunto tale) presentato da Lostumbo era un contributo di una banca per l’acquisto di libri da donare alla biblioteca De Nobili. Ma al di là dello specifico contenuto dell’atto, per Sica, c’erano tutti i crismi per presentarlo. Sebbene le obiezioni del citato Parisi e le preoccupazioni di Talerico. Consiglieri che, al pari di altri, non si sono sentiti affatto rassicurati dalla segretaria. “Perché – hanno affermato – si emenda quando si modifica una proposta, non quando se ne introduce illegittimamente una nuova”. 

Il surreale muro contro muro tra opposizione e Sica, anche su Catanzaro Servizi, che è solo fuffa però

Il primo muro contro muro tra opposizione e Sica (ma poi anche dirigente Paolo Macrina su Catanzaro Servizi) viene risolto solo all’esito di una delle tre o quattro conferenze dei capigruppo convocate durante l’assemblea (cose da… pazzi) di una civica assise che si riunisce ormai solo per obbligo di legge e lo fa in modo sgangherato. Tra asserite palesi violazioni del regolamento e richieste di accordi e intese a… lavori in corso, cioè frutto di patti stretti in 5 minuti di sospensione tra la discussione di una pratica e un’altra. Vedasi solito pastrocchio della Catanzaro Servizi, su cui si vota di tutto mentre in tanti (Parisi, Talerico e così via) parlino sempre di gravi rischi, illegittimità ecc. Peccato che, alla fine della fiera, non accada (mai) niente. Fuffa e baraonda, insomma, ma nulla di serio! Perché, banalmente, delle due l’una: o ha ragione Sica (e pure Macrina, nel secondo caso) e le si chiede scusa o domattina ci si reca in Procura e Prefettura carte alle mani per richiamarla (anzi richiamarli) alla propria responsabilità. Dal momento che, per Talerico non per noi socraticamente ignoranti in materia, si sta per commettere la “madre di tutte le violazioni ai limiti della stregoneria procedurale”. 

Consiglio comunale? Sì, ma niente di serio

Alla luce di quanto riferito per definire in modo emblematico il disastro del lavoro svolto dall’Amministrazione Fiorita, che per Parisi presenterebbe addirittura “bilanci falsi”, e di sue iniziative, come l’intervento alla viabilità cittadina, proprio sotto Natale “maledetto ogni minuto dalla gente” che poi però al momento di votare si scorda e si vende per un… caffè, non c’è di meglio di quanto sostenuto al microfono da Francesco Scarpino. Come ovvio la volontà di omaggiare una squadra di governo sulla carta a lui avversa, ma nella pratica invece prodiga di attenzioni per le zone che gli interessano e dove raccoglie centinaia di preferenze, in cambio dei suoi voti in Consiglio: “Grazie a quest’Amministrazione di aver reso le strade consone alla vita dei cittadini”. Ecco: qualunque cosa voglia dire la frase di Scarpino, che… bacchettiamo come facciamo con tutti i protagonisti assoluti dell’inciucio destra-sinistra a cui paga pesante dazio un capoluogo tuttavia (ribadiamo) acquiescente e complice, siamo di fronte a un dato certo: la morte della Politica nell’accezione più nobile e con la P maiuscola! E, di contro, assistiamo all’esaltazione di ciò che è diventata, adesso, la politica rigorosamente con la p minuscola. Ma anche e soprattutto di ciò che è diventata una Catanzaro con la c minuscola.

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