Torniamo con la seconda parte del nostro pezzo sui servizi e le attività del teatro Politeama-Foglietti di Catanzaro, dopo la prima di ieri (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=24795), parlando ancora di quello di accoglienza-assistenza degli spettatori in occasione degli spettacoli. E vediamo come stanno le cose tra bandi fatti e forse persino… omessi. Rispetto a cui la Pec inviata dalla Fondazione agli operatori delle agenzie per l’organizzazione di eventi recita, inizialmente, “il numero di maschere (hostess e steward richiesti, ndr) verrà comunicato, per ciascun spettacolo, degli uffici della Fondazione, una volta verificata la partecipazione del pubblico. La ditta si impegna a rispettare tutte le norme relative agli obblighi fiscali, previdenziali e assistenziali, le norme antinfortunistiche e di sicurezza, di protezione dei lavoratori, con specifico riferimento ai locali di pubblico spettacolo”. Che, sempre tradotto dal linguaggio tecnico come fatto ieri, significa: l’azienda aggiudicatrice deve farsi carico di tutti gli “annessi e i connessi”, in termini economici, riferiti alla somministrazione del servizio. A fronte, come ovvio, della cifra stabilita nell’avviso, al netto del massimo ribasso per vincere la gara.
La somma complessiva stabilita
Ma ecco subito la somma stabilita, utile a pagare solo un’hostess o uno steward per 3 ore di lavoro a serata fino a notte inoltrata. In merito la Pec della Fondazione recita: “L’offerta economica è relativa a un modulo persona/servizio (una ragazza o un ragazzo, qui citati nel freddo linguaggio burocratico, il cosiddetto burocratese, ndr) al costo unitario a base per affidamento servizio pari a euro 54 (di partenza, perché come vedremo immediatamente a seguire, con il ribasso d’asta si scende di ulteriori 9€, ndr). Le offerte al ribasso non potranno essere inferiori a euro 45 per modulo persona/servizio. Il costo unitario base è calcolato a modulo persona/servizio, considerando una durata media degli spettacoli di 3 ore ciascuno”. Ma vi è anche di più. Perché l’operatore che si è rivolto a noi, fornendoci copia firmata della Pec ricevuta al pari di altri 6/7 colleghi imprenditori dal Dg del Teatro si è pure lamentato della tempistica. Davvero serrata in rapporto a una stagione che invece si prepara da mesi.
Tempi europei? No, quasi da record
Tempi europei? No, quasi da record. Considerato come, a fronte di una comunicazione inviata giovedì scorso, si precisi nella stessa mail che: “L’offerta economica, sottoscritta dal legale rappresentante della ditta, dovrà pervenire a mezzo Pec al seguente indirizzo politeamacatanzaro@pec.it entro le ore 12 di dopodomani (venerdì 28 novembre, ndr) e dovrà evidenziare il costo modulo persona/servizio in base agli elementi sopra forniti”. E, relativamente poco, anche il tempo concesso, una volta vinto il bando per così dire, per organizzare il primo “turno di lavoro” con 6 unità (hostess/steward) per un, non meglio precisato nella Pec del Foglietti, evento esterno molto importante.
Ma qual è il prezzo giusto per un ragazzo impegnata una serata intera, fino a notte, al Foglietti Politeama
Alla luce di quanto scritto, quindi, per ogni giovane impegnato, prevalentemente in orario serale e notturno un giorno festivo o prefestivo, la Fondazione Politeama pagherebbe all’agenzia che li mette a disposizione (una volta applicato il quasi sicuro massimo ribasso d’asta) 15€ all’ora. Anzi, no! Perché le 45€, diviso 3 per le ore di lavoro svolte, non sono nette, bensì lorde. Considerato che bisogna defalcare tutte le spese da sostenere (come premesso per rispettare doverosamente le varie “norme relative agli obblighi fiscali, previdenziali e assistenziali, antinfortunistiche e di sicurezza, di protezione dei lavoratori, con specifico riferimento ai locali di pubblico spettacolo”) e il legittimo margine di guadagno della ditta fornitrice del servizio accoglienza. La domanda, allora, è (e resta) una: quanto bisognerebbe dare all’ora a hostess e steward: 5, 6 o 7, euro all’ora? Salvo, per un imprenditore privato, non solo non guadagnarci per il suo lavoro quanto addirittura rimetterci, una volta affrontate le spese obbligatorie per garantire il servizio. Seconda e ultima domanda la poniamo infine nuovamente sul bando pubblicità per la stagione teatrale ormai alle porte, quella cioè fatta tramite la fornitura e diffusione di brochure e depliant. Avviso che vorremmo tanto leggere.
