Prove tecniche di distensione nel Pd di Catanzaro. Pace… posticcia che però, diciamolo subito, non può durare. E spiegheremo il perché. Ma come suggeriva il compianto Sechi, il Lamberto direttore del vecchio Panorama cioè, “i fatti separati dalle opinioni”. E dunque ecco i fatti, le notizie ancor più precisamente, prima di tutto. E questi dicono che in Casa Democrat, come prevedibile, l’ascia di guerra per il momento resterà sepolta. Intanto perché, per lucrare qualcosina dallo scarso (non solo in senso temporale) triennio fioritiano che resta alla guida del Comune, vari peones di Palazzo De Nobili bussano alle porte. E dunque bisogna capire i nuovi posizionamenti. E riposizionamenti, anche in vista dei congressi.
L’operazione (ri)entri. Quella ormai nota (Buccolieri) e l’altra ignota all’esterno (Barberio) con una precisa… manina
Se fosse il titolo di un film di James Bond, il… traffico alle porte del Pd Catanzaro si chiamerebbe: “Operazione (ri)entri”. A cominciare, quasi certamente, da quello (leggi qui: irriverentemente.com/?p=6545) dillo consigliere comunale Gregorio Buccolieri (che si è sempre professato di sinistra, per l’esattezza socialista, e adesso cerca una casa più grande come quei capifamiglia a cui nascono dei figli). Ma si parla con insistenza pure del collega Antonio Barberio. E a qualcuno ciò potrebbe destare meraviglia.
Non fosse altro perché quest’ultimo è stato eletto con Catanzaro al Centro (nello schieramento talliniano-talerichiano, cioè. Fronte che, al di là delle contingenze e convenienze politico-elettorali, recava il marchio della destra). Ma chi conosce la storia di Barberio non è affatto stupito. Considerato che pare abbia un familiare in rapporti di lavoro con l’ex consigliere regionale forzista, ortopedico e imprenditore, Claudio Parente. E suo fratello sia stato in passato pure candidato nella coalizione di Sergio Abramo. Ma l’Antonio attuale consigliere viene proprio dal gruppo Dem di Santa Maria, in cui militava con gente come Rosario Bressi e Vitaliano Caracciolo, essendo poi transitato per un breve periodo nei Cinque Stelle.
Solo che, avendo tale asserito legame con Parente, ha deciso di andare dove lo portasse il… cuore in quel momento. Salvo il fatto che ora l’avrebbe (ri)chiamato all’ovile la vicesindaca e pluri-assessora Giusy Iemma in vista dei congressi. Del Circolo di Lido prima e di quello cittadino poi.
Lo scontro (probabilmente rinviato) nel Pd tra Celia (che pur da solo resta temibile) e il gruppo Guerriero-Donato
Iemma, come appena detto, per usare un proverbio catanzarese (qui italianizzato) “frigge il pesce e pensa al gatto (goloso e ladro)”. Nel senso che, pur molto in debito con l’ancora strutturato capogruppo Pd in Comune Fabio Celia, intanto fa scouting. E approfitta della vicinanza di quartiere (Santa Maria) con Barberio per premunirsi. Di cosa? Semplice: hai visto mai che Celia se ne va dal partito, sbattendo la porta? E chi li procura i voti a Iemma senza un simile munifico sponsor? No! Serve attrezzarsi, avrà appunto pensato la vice. Che, pur notoriamente legata a Celia, guarda al futuro (suo in primis) con ambizioni sfrenate (persino di una… complicatissima candidatura alla presidenza della Regione o Dio solo sa cos’altro). E quindi posa in foto a Mormanno accanto alla segretaria Schlein debitamente photoshoppata, a favore di social, contro il fisiologico logorio dell’anagrafe (che a scanso di ogni “femminismo peloso”, si sa bene come colpisca uomini e donne allo stesso modo. Iemma inclusa).
Il tempo, infatti, è notoriamente un giudice severo. E l’incedere dell’età con le sue conseguenze è un fatto, ribadiamo, per uomini e donne. Detto ciò, se vi pare strano quanto fin qui riferito, ricordate che nella politica contemporanea non bisogna stupirsi più di nulla. Perché, come ripetiamo sempre, è purtroppo diventata una ‘barzelletta’ con partiti ridotti a stanze d’albergo. E quindi Buc (217) e Barber (260) sono consiglieri, pur da poco più di 450 voti in due, appetiti. Sebbene, però, ci sia ben altra gente da migliaia di preferenze che è già di fatto nel Pd, pur rimanendo allo stato parcheggiata altrove. Ma, si dice, a gennaio in transito nelle file degli Elly-boys.
Parliamo, come ovvio, del forte e autorevole gruppo formato da Guerriero (Roberto, perché suo fratello Fabio è tornato alla ‘casa-madre’ già da tempo) e Donato (il Valerio sulla carta capogruppo di Azione al De Nobili. Sebbene circa un mese fa ‘licenziato’ sulla stampa, insieme ai suoi, dal segretario cittadino degli stessi calendiani Andrea Santoro. Che gli ha detto tranchant: “ormai agiscono a titolo personale”). Ma il Pd è un… posto dove troveranno un certo Celia, come premesso. In difficoltà quanto si vuole, ma con ancora un bel po’ di consensi da mettere sul piatto della bilancia. E chissà allora cos’accadrà.
La solita chat “rovente” del Pd
Il Pd è un partito né migliore né peggiore di tanti altri. Anzi, pur essendo ‘giovanissimo, è erede di grande storia e tradizione. Solo che essendo pure per lo più affollato da ex comunisti, ex democristiani ed ex socialisti, ha una certa dimestichezza con il Manuale Cencelli e il ‘favorino lucroso’ al posto di principi e valori da difendere a ogni costo. E se questa vi sembra un’affermazione forte, pensate (cari amici lettori) al finto casino scoppiato nella famigerata chat dei Dem catanzaresi dopo la mancata nomina assessorile di Salvatore Passafaro.
E il conseguente perculamento fioritiano della base in favore dei… soliti noti del partito all’atto dell’assegnazione dei posti in Giunta al varo del Fiorita-ter. Un’indignazione durata, sì e no, 48 ore (a stare larghi). Ma loro, i simpatici compagni e amici Dem catanzaresi, sono fatti così: “Fanno cose, vedono gente” e postano articoli. Talvolta indignandosi, appunto. Ma poi… niente di serio. Soprattutto se i pezzi sono i nostri, che li sfottono pur dicendo la pura e semplice verità.
Come quello da noi pubblicato venerdì e ‘rispolverato’ in chat Dem. Un modo per far gettare acqua sul fuoco delle possibili nascenti polemiche interne a Celia (a proposito, prego Fabio, non c’è di che per l’assist da noi a te fornito!), che commentandolo avrebbe per ora idealmente teso la mano ai Guerriero. E alla frotta di gente al seguito in cammino verso la via di… San Nicola. Che non è Fiorita, ma il Santo a cui è dedicata la strada dove ha sede, in Galleria Mancuso, l’attualmente molto gettonato Pd del capoluogo.
