“Si guarda la mano”, per dirla alla catanzarese stretta, il sindaco Nicola Fiorita. Ovvero si para le parti basse. Sempre e comunque. E figuriamoci su una questione delicata come quella dei rifiuti. A Lido, in particolare. Perché, ad esempio, se il suo fido Vincenzo Capellupo imputa alla Provincia (che pure offre tanti motivi per esser criticata) un colpevole lassismo nella raccolta della spazzatura a Gagliano, al solito vede la pagliuzza nell’occhio altrui e non la trave nel proprio (leggasi qui la trave nell’occhio della mediocre Amministrazione in carica. Che quando può, sulla specifica questione, si scherma dietro all’operato della Sieco). Ma il governo della città, Catanzaro of course, che somiglia, anche e soprattutto per la sporcizia, a Monrovia fa finta di vivere a Fantasilandia. Anzi, a Ny o Miami, come stigmatizzato ieri dal Gruppo Azione a Palazzo De Nobili. Se tutti i politici sono uguali, però, Nick & Co. sono davvero più uguali degli altri. Perfetta incarnazione di tutti i difetti e quasi nessun pregio della politica-politicante. Vuota e inefficiente. Compresa un’apparente bonomia fioritiana (e conseguente diplomazia nei rapporti), magari anche di indole per carità, ma che gli fa gioco nel continuare a perpetuare la sua deficitaria (eufemismo!) esperienza alla guida del capoluogo.
L’eterno sconcio, ormai emergenziale, di via Zara (Lido) che “sfugge” a Fiorita e al fido Capellupo
Altro che, con tutto il rispetto, qualche punto periferico di Gagliano, ma assai caro a Capellupo perché suo collegio elettorale, che comunque merita attenzione sia chiaro. Guardate, attraverso il nostro vecchio collage di foto datato inizio 2023, cosa invece succede ancora oggi nel cuore di Miami Beach (pardon Marina) nella centralissima via Zara. Mentre si va ciarlando di Bandiera Blu (specchietto per le allodole, buono per riempirsi la bocca e fare propaganda) e turismo (inesistente). Ma forse, nella circostanza, Fiorita che pure è intervenuto, celermente e diciamo meritoriamente, per installare la passerella per l’accesso alla spiaggia di Lido, stavolta non può fare altrettanto. Magari perché finirebbe con l’urtare interessi che in tutta Marina e anche altrove (non solo in via Zara, per essere precisi) di gente che probabilmente “schifa’ più di noi, tuttavia con la quale non vuole entrare in aperto contrasto. Tanto da preferire uno scaltro lavoro ai fianchi per allontanarla da sé senza colpo ferire o, al massimo, con poco fastidio.
Ecco un altro nostro copia-incolla sull’emergenza rifiuti a Lido, datato marzo ‘23 cioè agli… albori del vecchio blog Irriverente poi sostituito (13 mesi fa) da https://irriverentemente.com/
Il caso è spinoso e intricato. Quale? Semplice: la spazzatura a Lido. La verità è che lo stesso concetto vale per tutta la città. Ma, nell’occasione, parleremo solo di Marina. In primis perché nella parte Centronord del capoluogo chi di competenza è intervenuto, anche con il pugno di ferro con tanto di verifiche e multe, e poi anche per un’altra ragione tanto banale quanto importante: l’estate 2023 bussa alle porte. Si sa, infatti, che a Catanzaro da dopo Pasqua, al periodo in cui si mettono i piedi a mollo nelle acque cristalline dello Ionio, è… un attimo. Di solito, dall’inizio della seconda settimana di aprile (ovvero quando ricorrono appunto le festività pasquali quest’anno), il tempo che trascorre per farsi i primi bagni è di circa 45 giorni. Dal momento che, a quel punto, si è tra metà e fine maggio, con i weekend che diventano l’occasione per una puntatina al mare complice l’arrivo del caldo. Che ormai, a causa del cambiamento climatico in atto da qualche decennio, da inizio giugno può già diventare caldo estivo a tutti gli effetti al di là del cambio di stagione primavera-estate, calendario alla mano, più spostato in là.
Nel ‘25 siamo, già in piena estate, poco o nulla è cambiato. Eppure siamo a 3 “belle stagioni” da quando scrivevamo. Prendi dunque nota Capellupo tra un comunicato e l’altro a Provincia e Occhiuto
Ecco allora (siamo di nuovo tornati a marzo ‘23) che puzza (ci piace più di “cattivi odori”, scusate), insetti di ogni genere e immagine deteriore del quartiere, potrebbero rappresentare un pessimo biglietto da visita oltreché un’emergenza igienico-sanitaria. E chi pensa che un paio di mesi abbondanti, a far data da oggi intendiamo, per “rimettere le cose in ordine” siano un lasso temporale assolutamente sufficiente non conosce la zona marinara. Che questo scempio (‘ariscusate’ il termine forte!) se lo trascina da anni. Niente e nessuno lo ha infatti eliminato. Compresa la finora più annunciata, che attuata, task force fioritiana per Lido (a proposito, chi l’ha vista o sentita, ci può per favore ragguagliare sulla sua esistenza e sul lavoro fatto?). Sempre al netto di un sindaco che, va rimarcato per onestà intellettuale, non dispone certo di mantello di Superman o tuta di Uomo Ragno per risolvere tutto e subito (allora aveva appena 9 mesi di mandato alle spalle e quindi…).
Siamo sempre nel 2023 e l’allora Rinascita con il prof Donato in testa (attuale Azione) era l’unica a fare opposizione, vera e seria, anche sul punto. Oggi come allora, insomma
Resta il fatto, però, che sulla questione rifiuti, differenziata e quindi rapporto con la Sieco (ditta appaltatrice del delicato servizio della fu ‘nettezza urbana’ in tutta Catanzaro, come ovvio), il primo cittadino è stato di recente aspramente rimbrottato dall’ormai ex competitor e attuale collega Valerio Donato e dal gruppo consiliare di cui quest’ultimo è ‘a capo’: Rinascita. Fino al punto di ricevere una formale diffida, addirittura. Ma su un aspetto diciamo così particolare e tecnico della più complessiva vicenda. Da Palazzo De Nobili però, nonostante tutto, più che a Sieco addebitano gran parte delle colpe per il verificarsi di parecchie situazioni inaccettabili a menefreghismo e inciviltà di residenti e soprattutto esercenti di molte zone. Non soltanto di quella marinara, dunque. Mentre coloro che vengono messi sul banco degli imputati dalle istituzioni preposte rispondono, dal canto loro, di comportarsi sempre secondo il dettato del regolamento municipale ad hoc. E che è il servizio di raccolta a essere invece palesemente inadeguato. Al di là di questo solito infruttuoso e stucchevole rimpiattino, tuttavia, la sostanza è una: nel giro di due (dicasi due!) mesi a Lido ci si potrebbe trovare di fronte a una sorta di bomba ecologica, se non si interverrà in maniera efficace nel più breve tempo possibile.
