Nel 2022, il 24 agosto per la precisione, a  Catanzaro si è registrato uno sbarco di oltre 450 migranti di nazionalità sudanese, egiziana e siriana, per cui il da poco eletto sindaco Nicola Fiorita si precipitò a fornire assistenza in prima persona.

Eppure aveva in programma una partenza, pare addirittura all’estero, per cui aveva imposto il rinvio di un consiglio comunale già da tempo programmato proprio in quei giorni.

Un’assise al tempo rovente, dovendosi perfezionare l’accorduni con gli esponenti della destra cittadina per rintuzzare gli effetti della cosiddetta anatra zoppa.

Vale a dire per eliminare l’impossibilità di governare di Nick & Co. In virtù della netta minoranza fioritiana nella civica assise, da tramutare in maggioranza con voti di gente eletta a destra e ora ad esempio impegnata nella campagna elettorale per quella stessa coalizione malgrado la barzelletta di presunte espulsioni.

Fuffa pura. Perché a Catanzaro comanda la logica, bipartisan, della… mazzicogna, non certo dell’ideale politico. E gente come Francesco Scarpino e altri 6 o 7 consiglieri è chiaro come non agiscano pro Fiorita in Consiglio per alcun asserito “bene della città”, bensì solo a garanzia di equilibri a beneficio di chi amministra il potere locale.

Vedi, su tutte, alla voce Filippo Mancuso a cui Nick, a differenza dell’intransigente vero top player cittadino Valerio Donato, serve molto come malleabile sindaco… amico.

Ma dei consiglieri di destra fioritiani, che sono e restano di destra alimentando un’ipocrisia e uno sconcio (politico) senza pari, parleremo in altra occasione.

Ora torniamo al povero, dimenticato, clochard di Lido, che langue come un invisibile tra l’indifferenza generale.

Mentre Nick, come premesso, 3 anni fa lasciò “armi e bagagli” a casa, non partì più, e si stabilì in pianta stabile al PalaGallo. Struttura che ospitava quei poveretti dei migranti (anche loro sventurati come il barbone) nella fase emergenziale della prima assistenza, come ovvio davanti a fotografi e operatori Tv, anche nazionali, con grande apprezzamento generale e solita insopportabile propaganda.

Sta di fatto, però, che ora a Lido c’è un invisibile. Che, purtroppo per lui, non richiama… taccuini e telecamere.

E “marcisce” nel cortiletto di una vecchia pizzeria, pagando gli effetti del kommunismo 3.0: aiuto dei deboli sì, ma solo se frutta consenso!

Ecco quanto scritto su di lui da noi di https://irriverentemente.com/: https://irriverentemente.com/fotonotizia-catanzaro-i-kommunisti-in-comune-che-nulla-centrano-con-quelli-veri-del-pci-di-un-tempo-discettano-di-marcinelle-ponte-e-palestina-ma-poi-un-clochard-ha-per-casa-il-piazzale-di-una/

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