Riceviamo e pubblichiamo
Mario Levato: la pittura che nasce in Calabria e parla al mondo.
C’è una voce, in Calabria, che attraverso la pittura racconta storie senza tempo. È la voce di Mario Levato, artista che ha scelto di lavorare in bianco e nero, come si sceglie una strada precisa, netta, essenziale. I suoi quadri non urlano. Non si impongono. Ma restano dentro, si fanno guardare e riguardare. Sono pieni di silenzi, di attese, di luce e ombra. E soprattutto di memoria.
Perché in fondo, tutto il lavoro di Levato sembra ruotare attorno a una grande domanda: cosa ci resta del nostro passato? E cosa possiamo ancora imparare da esso?
Un legame profondo con la terra
Chi osserva le opere di Mario capisce subito una cosa: non potrebbero esistere senza la Calabria. Non tanto per i paesaggi o i riferimenti diretti, quanto per qualcosa di più profondo: una sensibilità antica, una spiritualità che arriva da lontano.
C’è il respiro della Magna Grecia, delle statue spezzate, dei templi immersi nel silenzio. Ma c’è anche il Sud vissuto, quello che si porta addosso il peso della storia e insieme la forza della rinascita.
Le sue figure – spesso ferme, solenni, quasi sacre – sembrano arrivare da un tempo sospeso. Eppure parlano al presente. Ci ricordano che abbiamo radici, che la bellezza non passa, e che la nostra terra ha ancora molto da dire.
Un artista che non ha mai dimenticato da dove viene
Nonostante le esposizioni, i viaggi, le collaborazioni in Italia e all’estero, Mario è rimasto profondamente legato alla sua terra. Non come nostalgico, ma come chi sa che la vera forza creativa nasce da ciò che si conosce davvero. E lui la Calabria la conosce bene: la sua luce, le sue contraddizioni, la sua anima.
È proprio questo legame che rende la sua arte autentica, riconoscibile, necessaria. In un’epoca in cui tutto sembra dover essere veloce, colorato, digitale, Mario Levato sceglie la lentezza della pittura a olio, il silenzio del monocromo, il dialogo profondo con chi guarda.
La pittura di Levato non è solo estetica. È anche resistenza. Contro l’oblio. Contro la superficialità. Contro l’idea che il Sud debba sempre inseguire modelli lontani.
Al contrario, le sue opere dimostrano che qui, in Calabria, ci sono visioni forti, capaci di parlare al mondo senza bisogno di traduzioni.
E in questo, Mario è un esempio. Un artista che ha saputo trasformare il proprio percorso personale in un progetto culturale più ampio.
Con il suo lavoro, ci ricorda che la bellezza è ovunque, anche – e forse soprattutto – dove non ce l’aspettiamo.