Dopo un mese di ottobre finito in crescendo dal Catanzaro, forse era lecito attendersi qualcosa in più oggi in cui al Ceravolo era di scena il modesto Frosinone. Peraltro reduce dal cambio in panchina con Leandro Greco subentrato proprio all’odiato-amato ex tecnico giallorosso Vincenzo Vivarini. Niente da fare, però, perché la Caserta-band ha fin da subito ceduto campo ai rivali. E ne è così scaturito il pareggio (per 0-0) cristallizzato dal triplice fischio del Ddg. Ma ecco il film di una partita comunque non priva di una dose di emozioni.
Primo tempo:
Al 15’ è Canotto a spaventare Pigliacelli. La sua mira sarebbe però sbagliata, sebbene i ciociari protestino in modo veemente per un tocco del portiere dei catanzaresi. Ma l’arbitro Sozza di Seregno non la pensa così e ammonisce mister Greco che reclama il corner con foga ritenuta eccessiva. Lo stesso Canotto impreca poi quando sempre il pronto Pigliacelli, a “tu per tu” con lui, lo mura con una prodezza. Intervento che serve a preservare lo 0-0 (poi anche risultato finale). Tre minuti prima è invece Vural a graziare i padroni di casa, ciccando o quantomeno non orientando al meglio di testa un pallone solo da spingere in porta. Al 36’, tuttavia, si vede finalmente il Catanzaro con l’immancabile Iemmello. A cui è il portiere ospite Cerofolini a dire di no.
Secondo tempo:
Inizia la ripresa e cambia la musica. Il Catanzaro mostra infatti un piglio assai diverso da quello palesato nei primi 45’ di gioco. Capita così che già al 12’ Scognamillo faccia gridare al gol i circa 9mila tifosi di fede giallorossa assiepati sugli spalti, colpendo di testa sugli sviluppi di un corner. Ma la rete che fa muovere il pallone è solo quella esterna della porta difesa da Cerofolini. Al 15’ è invece Compagnon a sfiorare il punto del vantaggio. Niente da fare, però. Sfera di poco non nello specchio della porta. Alla mezz’ora, tuttavia, ecco il momento che rischia di essere chiave. E in negativo per la partita delle Aquile. Fallo molto netto, più o meno a centrocampo, di Brighenti su Darboe. Il Frosinone invoca il “rosso diretto”. Ma per Sozza il colore del cartellino da preferire nella circostanza è il più… tenue giallo. E da questo episodio la gara scivola via veloce fino al 96’. Ma con il brivido finale sul tiro di Garritano che non coglie impreparato il sempre vigile Pigliacelli. Una parata che di fatto pone fine alle ostilità.
Le conclusioni:
Era logico, e persino legittimo, attendersi qualcosa in più dal Catanzaro odierno. Dopo (lo ribadiamo) un paio, o meglio tre, prestazioni convincenti di fila da Bari a Pisa passando per la ‘passeggiata’ al Ceravolo con il Sudtirol di domenica scorsa. Ma tant’è, almeno noi abbiamo (ri)visto le Aquile che si mettono a fare sul serio dal 45’ in avanti. Un lusso che questa squadra, se vuol fare un campionato non tribolato, non può certo permettersi.