Era tutto pronto: i cantanti, la musica, quintali di mazzicogna (stavolta intesa nel senso letterale del termine), le belle serate d’estate inoltrata e soprattutto la tanta voglia di…  festeggiare. Tra amicizia (finta o vera, poco o nulla importa), accorduni, accordicchi, interessi e affari (politici). Tutto all’insegna del “non t’appricara, na vidimu nui, mo na soluzione pe tia a trovamu”. Insomma, “era proprio lì la festa”. E che festa, con sindaci, assessori, presidenti, consiglieri, nani e ballerine. Varie umanità, in sostanza. Personaggi orfani dell’Mgff, nel frattempo “sparito a Soverato”, pronti a far passerella in mezzo a fiumi di gente. E solo per il bene di una città finalmente unita, non per il bene loro o dei loro amici, sia chiaro. Ma dove? Nel super-evento della Catanzaro “rock e pop” dei grandi abbracci e del doppio bacio, sebbene il poco gradevole sudore del periodo. Ma che ce ne frega dell’igiene, l’importante è far vedere quanto ci vogliamo bene. Quale migliore occasione pubblica, allora, del Sapore di Mare, quindi. Zeppo di politici di alto livello e aspiranti tali (di destra, sinistra, centro, sopra e sotto). Intenti a rinsaldare i rapporti di reciproca convivenza. E annesso godimento!.

Sapore di Mare? Contrordine: Sapore di sale. Robe’, chi combinasti?

Ma non è che la festa appena cominciata, anzi ancora da cominciare, è già finita! E gli amici se ne vanno? Perché i big, affiancati dalla gente che conta, dalla gente… alla greppia di quella che conta, e pure da chi non conta, hanno il muso fino ai piedi. E non sono più tanto felici di essere parte del glamour, il festival dei… padroni e sotto; del grande giornalismo (degli addetti stampa ufficiali e di quelli “ombra”); del mondo modaiolo e di quello dei semplici curiosi. Dal momento che, per dirla alla Mai Dire Gol, ecco “all’improvviso uno sconosciuto” a rovinare tutto. No, in realtà uno conosciuto. Conosciutissimo, anzi. Uno che di mestiere fa (o faceva) il presidente di Regione. E che è noto come Roberto Occhiuto da Cosenza. Il quale ha deciso di dimettersi, come peraltro da noi di https://irriverentemente.com/ annunciato già a fine giugno (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=19783), dando luogo a un terremoto che nella politica inciuciona catanzarese ha fatto (e farà) più danni del sisma dell’oceano indiano del Natale 2004. Considerato come adesso i vecchi patti non valgano più. O, meglio, non servano più. Un bel guaio da quando in politica “il trasformismo è diventato un’esigenza”. La mia banda quindi non suona più il rock, a Catanzaro, è da Sapore di mare a Sapore di… sale è un attimo.

Ma i mancusiani del consiglio comunale (Barberio escluso) ora che faranno?

Agli 8 mancusiani in missione al De Nobili va chiesto: “Il bene della città include votare candidati alla Regione di destra, restando in Comune a sinistra?”. E ancora: “Si possono votare aspiranti consiglieri di destra, da espulsi della destra stessa?”. Perché noi, come promesso tempo fa, abbiamo conservato le solenni dichiarazioni pubbliche di Marco Polimeni ed Eugenio Riccio relative ai “fioritiani del Comune”, che… “mai più con noi”. E invece… ora che a Polimeni stesso e agli altri servono i voti ci sarà il solito “Abbiamo scherzato. Ma non è che ci avevate creduto, popolo”. Quale sarà allora la gestione, da parte dei loro capi e referenti, degli 8 consiglieri mancusiani, messi a presidio del forte fioritiano in nome dell’asse di… (f)erro (si dice di ferro, vero?) tra il presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso e il sindaco Nicola Fiorita? O meglio, per chi faranno campagna elettorale gli 8 consiglieri (anzi i 7 con il ritornato Kommunista, pro Giusy Iemma, Francesco Barberio a parte) detti “per il bene della città”. E se voteranno a destra, resteranno a sinistra in Comune? Nick se li tiene, lo sappiamo. Si terrebbe chiunque pur di durare. Ma ci sarà quest’ennesimo insulto alla politica, rigorosamente con la politica minuscola, in spregio agli elettori?

Chi malu… Ferragosto, tra il serio e il faceto

Phil e Nick, chi malu Ferragostu chi vi stipau Bobby Oc. E noi vi avevamo avvisato, proprio a inizio estate! Ma ormai il dado è tratto. E vedere all’opera voi, e i vostri sciaraballi, da qui al voto sarà uno spasso. Uno spettacolo per cui non basterà…. Mastercard. E per cui esclamare: “Mamma cinema!”.

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