Quanto successo stamani in Azione (leggi qui il pezzo sulla nota del segretario cittadino Andrea Santoro: https://irriverentemente.com/?p=5305) non ha un immediato impatto politico, dirompente fra i calendiani locali, solo perché ormai la politica è… un’altra cosa. Anni luce distinta, e distante, da cos’era anche solo fino all’avvento del berlusconismo. Che ha cambiato tutto e tutti. A cominciare proprio dai cosiddetti compagni, divenuti in molti casi più “silvieschi di Silvio stesso”. Come ovvio, non confessandolo. Neppure a se stessi.
Ma quando un segretario cittadino dice del suo capogruppo in Comune, Valerio Donato of course, di quanti gli sono colleghi nella stessa assise civica (Gianni Parisi e Stefano Veraldi) e di chi gli sta accanto politicamente e soprattutto umanamente, la famiglia Guerriero come ovvio, che hanno agito “in libertà” nell’appoggiare il sindaco Nicola Fiorita tradendo il mandato elettorale non ci sono… Santi.
O si dimette il segretario o si dimettono gli altri appena citati, anche perché pure le pietre sanno che Santoro ha il gradimento (e la copertura) del grande capo di Azione Calabria Francesco De Nisi. Altrimenti sarebbe già a casa. Commissariato, cioè. Considerato come, se anche uno è un segretario eletto in un congresso di un “libero partito”, non è che si alza una mattina e sfancula tutti nel partito stesso, sconfessandoli e rivolgendogli pesanti accuse. Ci mancherebbe!
Dimissioni di Donato & Co.? Manco per sogno, ora. Ma poi…
Ma allora, se tanto ci dà tanto, a doversi dimettere sarebbero Donato & company. No, non lo faranno. Almeno per ora! Perché a questo scafato gruppo, a differenza ad esempio di Antonello Talerico a cui stanno indirettamente impartendo una lezione politica, serve molto di più essere accompagnati alla porta. Meglio ancora se dopo un periodo di aspra dialettica interna. E magari pure in malo modo. Altrimenti in città fanno la figura di coloro che per potere e poltrone si servono di elettori e partiti. Perché di fatto, fidanzandosi seppur non… in casa con il sindaco dopo lunghissimo corteggiamento, hanno incassato un assessore, se non addirittura 2, e ne hanno bruciato almeno 4 o 5 poco graditi, a partire proprio dai 3 ex talerichiani tra cui il “traditore” Giorgio Arcuri. Bravi, dunque. Fino al punto di giganteggiare mentre, da perdenti al ballottaggio di fine giugno 2022, diventano vincenti prendendo il posto dell’altrettanto sconfitto Talerico. Il quale in questa convulsa fase ha pagato a caro prezzo più che un atto di coerenza, un colpo di testa. Ma è chiaro che sta bene dov’è adesso. Mentre banalmente era fuori posto, e contesto, dove stava prima.
La situazione dei donazioni opposta a quella di Talerico. E il sospirato rientro nel Pd sullo sfondo
Discorso opposto a quello di Talerik, come premesso, per gli ormai quasi ex calendiani. Che, sulla spinta di Jasmine Cristallo e di Fiorita e dopo aver mandato in avanscoperta nel Pd uno dei fratelli (Fabio) Guerriero (leggi qui il nostro pezzo a riguardo: https://irriverentemente.com/?p=4638), sono pronti a pronunciare un fatidico: “Addio Carlo, ciao Elly”. Del resto, come cantava il mitico Antonello (non Talerico) “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Amori indivisibili, indissolubili, inseparabili… ”. E quindi via all’operazione ritorno (orientro, fate voi!) nei Democrat e alla successiva probabile sanguinosa faida con il gruppo Celia(Fabio)-Iemma(Giusy) per la supremazia locale in ambito Democrat. Una guerra che ha due mandanti, Jas e Nick, e quali potenti esecutori proprio i membri dell’autorevole e attrezzato gruppo Guerriero-Donato.