Si dice che guidare (pure una carretta di macchina) e fare l’amore per la prima volta siano due cose in grado di cambiare la vita per sempre! Perché conferiscono a chiunque un’emozione tale, che entra dentro al cervello per non uscirne più. Ora, senza ‘intaccare’ a vita privata del sindaco Nicola Fiorita o di chicchessia, e ci mancherebbe altro, conoscendolo un pochino, o meglio conoscendone il profilo pubblico diciamo così, possiamo senz’altro affermare come lui sia di sicuro stato scosso dal brivido del potere. Ecco perché dopo il dissidio con Antonello Talerico, ha (ri)accarezzato il vecchio sogno di far fuori Fabio Celia dal Partito Democratico, sostituendolo con i fratelli Guerriero, Valerio Donato & co, per togliersi un altro sassolino (più un macigno) dalla scarpa.
Tutti i personaggi ingombranti fuori dai piedi. Eccolo il piano, ormai non più segreto, di Nick
Prima di tornare a… bomba sull’appena accennato progetto fioritiano vediamo gli… artefatti. Nick è assurto agli onori della cronaca, politica s’intende, da vincente e non da… aspirante ben oltre i 50 anni (ma sempre da ‘giovincello’, ad esempio rispetto a un Donald Trump) e con un cognome pesante sulle spalle. È infatti figlio d’arte. Il suo intento principale? Non mollare più la poltrona tanto faticosamente conquistata. Qualunque e ovunque sia: in Calabria o, meglio ancora, a Roma! Costi quel che costi, anche perché conscio del fatto di aver vinto le Amministrative (pur perdendo seccamente con la coalizione al primo turno) per un allineamento di pianeti tale da rendere visibile il “sedicente Nibiru”.
E c’è chi dice, in merito si prega di riascoltare pure le dichiarazioni in Aula di circa 48 ore fa, anche facendo “campagna acquisti” dall’altra parte. Prima, e dopo, il ballottaggio di fine giugno 2022. Ma vero o meno che sia, per noi lo è eccome e lo possiamo suffragare, ha prima governato con uno di destra come Antonello Talerico, finendo per consegnargli le chiavi del De Nobili non avendo i numeri per farlo da solo (proprio lui, il presunto vittorioso).
Mentre, ora, ha riscoperto la ‘purezza’ della sinistra dopo che Talerik lo ha sfanculato. Motivo dell’inatteso dissidio arrivato al culmine soltanto 18 ore prima del surreale (e vergognosamente pilotato con la complicità della destra inciuciona) consiglio comunale di avantieri? Il niet fioritiano a Talerik rispetto alla richiesta di poter plasmare la Giunta dall’esterno, diciamo così. Senza contare che, una volta rotto con Talerico, poteva cominciare a lavorare ai fianchi per indebolire l’amico del cuore di quest’ultimo Celia. Non più forte, agli occhi di Nick, dei favori del vecchio dominus del Consiglio Antonello.
Il messaggio (pubblicitario) di Fiorita, autoproclamatosi federatore della sinistra locale
Ma rispetto a quanto detto finora al solito vi è di più. Molto di più. Lo scaltro Fiorita ha scaldato i cuori dei sempre meno aficionados, ma lo stesso tenaci, rimastigli in città con l’annuncio di essere il federatore della sinistra locale. Una sorta di Walter Veltroni in salsa catanzarese, essendo in realtà il più democristianone dei democristianoni salito sul taxi della sinistra perché magari in quel momento non ce n’erano liberi a destra. Fatto sta che quei ‘gonzi’ dei supporters hanno subito abboccato, convinti di aver finalmente trovato il “Messia profetizzato da Aiazzone”.
Provare per credere o, per dirla nella lingua autoctona, “scriva cca, ca vidi Roma!”. Ma la trovata (più pubblicitaria che altro) è stata anche e soprattutto (ac)colta al volo dagli scafati politici cittadini di sinistra, per nulla gonzi e al contrario sempre a caccia (famelica) di posti al sole. Nella consapevolezza, peraltro, che appena Fiorita termina il mandato, la sinistra (a Catanzaro notoriamente ‘riserva indiana’) per i prossimi 15 anni almeno alle Comunali farà la comparsa.
Nel frattempo, quindi, meglio far finta di esserci… cascati, seguendo il “Compagno Federatore Nick” per prendersi così assessorati, posti di sottogoverno, incarichi lucrosi per parenti e amici e il… Pd. Sì. E udite udite pare pure con il placet di Jasmine Cristallo giusto tre mesi orsono alle Europee perculata da un sindaco, il Coraggioso o Federatore, che intanto puntava le sue fiches sul tavolo di Si e dell’amico candidato Mimmo Lucano.
La vittima designata nel Pd: Fabio Celia
Vittima del disegno fin qui illustrato? Celia, lo ribadiamo. Da cacciare ignominiosamente dal suo partito come fosse un qualunque assessore nominato in Giunta sebbene in campagna elettorale si sia assai speso per Nick portandogli voti e aiuti di ogni genere. Ma sempre da ‘indesiderato’ e mal sopportato per lo stesso Fiorita (e soci) che se avesse potuto neppure lo avrebbe fatto candidare al pari di Manuela Costanzo. Tanto che persino l’ex vicesindaca (al momento non tale dopo il secondo azzeramento fioritiano della Giunta in appena 396 giorni) Giusy Iemma, un’altra in quanto ad attaccamento alla poltrona non seconda a nessuno, ha deciso di fare fronte comune con il suo caro amico e benefattore Fabio (di voti attraverso la doppia preferenza di genere, sia chiaro). Malgrado, comunque, non si sia apertamente schierata contro il sindaco. Non ancora, almeno. Ma chi avrebbe, nella testa di Fiorita, la forza per emarginare il potente gruppo Celia-Iemma all’interno dei Dem catanzaresi? Semplice: i citati fratelli Guerriero e Donato. Figure dotate di grande credibilità, mezzi da mettere in campo e spessore, tali da affrontare un ‘sanguinoso’ scontro di simili proporzioni. Che forse, in cima ai Tre Colli, vedremo prossimamente su questi schermi. Ma, ricordate, noi non vi abbiamo detto niente!