“All’ombra dell’ultimo congresso, s’era smarrito il regolamento pregresso, che seguiva uno statuto incomprensibile e farsesco come una commedia di Ionesco”. No, non è De André! È solo una parodia di una sublime poesia in musica, Il pescatore, che tenta di far capire con ironia come il Partito Democratico di Catanzaro faccia quasi tenerezza. E non perché al suo interno ci siano discussioni. Quelle, semmai, sono il sale della democrazia. E anche della politica, ci mancherebbe. Bensì perché si tratta di un paradigma del tasso di asservimento in questa città. Riverberato, e persino scimmiottato, in un partito in cui la base, che discute oziosamente in chat e nelle riunioni, semplicemente non conta un ca@@o. Considerato come sia composta da gente con il cappello in mano, alla greppia del signorotto di turno, per una parte; da idealisti senza interessi, ma con zero peso specifico dall’altra, e da quelli che si fanno prendere per fessi dall’altra ancora (ci riferiamo a quanti cioè si illudono di avere un rilievo personale perché abilmente coinvolti nelle discussioni più importanti, ma in cui all’atto pratico non hanno voce in capitolo). E fra questi annoveriamo coloro che si vantano di essere stati coinvolti in certe decisioni dai vertici del partito, o addirittura dal sindaco in persona, senza accorgersi di aver avuto un ruolo cento volte inferiore a quello del barboncino di casa. Ma contenti loro…

I cacicchi locali, la vera “piaga” del partito 

In apparenza non potrebbero essere più diverse Jasmine Cristallo e Giusy Iemma. Che per fortuna, essendo donne entrambe, ci traggono d’impaccio, dalla strumentale accusa di sessismo, nell’aspra critica da noi rivolta loro in questo pezzo. Perché stavolta a essere messe sotto la lente d’ingrandimento sono due persone di potere seppur ottenuto per grazia ricevuta (e inoltre da mettere tra mille virgolette, perché è ancora… gloria di paese, non potere effettivo, sia chiaro). Comunque sia: Jas è stata ringalluzzita da un voto d’opinione a lei andato, quelle per le Europee, che nulla c’entra però con il consenso guadagnato nella “guerra di trincea” da combattere sul territorio dalle Regionali a… scendere. Che si badi, risente spesso pure di fattori di possibile inquinamento o forte condizionamento. E dunque, per amore della verità, non va preso come oro colato. Ma in uno Stato truffa, e mafia, qual è l’Italia: “Così è, se vi pare…” . 

E quindi, alla fine della fiera, i voti di “prossimità”, sempre in mano ai professionisti delle preferenze, non è facile andarli a scalfire. Discorso diverso, invece, per Iemma. Che dopo la bella figura alle Regionali 2021, grazie alla provvidenziale doppia preferenza di genere, con i voti di Ernesto Alecci (poi eletto) e Fabio Celia (nelle vesti di supporter) e il risultato centrato alle Comunali dell’anno successivo, ancora una volta con i voti di Celia stavolta pure lui in campo, ha fatto… carriera. Storie assai differenti pertanto tra Cristallo e Iemma, ma medesimo scopo: tenere sotto controllo un partito senza voti veri o con pochissimo consenso reale. E finora, missione compiuta per loro. Che sono arrivare a ottenere quanto si prefiggevano.

Sia in Giunta. Nel terzo Esecutivo di una disastrosa Amministrazione Fiorita, cioè. Che nel partito. Dove stanno in pratica facendo saltare i congressi locali, non disponendo della forza (leggasi le tessere) per piazzare la propria pedina ai posti di comando. Stato di cose che le ha convinte a far rinviare tutto in attesa di tempo migliori. Leggasi l’imminente ingresso nel Pd del gruppo Guerriero-Donato, con cui poi trattare, che dopo la mancata massiccia campagna di tesseramento di Celia (invece bravo a organizzarsi in tal senso negli anni scorsi) è ora l’unico “sodalizio” in grado di fare all in sul partito. 

Il Circolo di Catanzaro Centro

Quanto fin qui detto si riflette sulle tensioni interne al Pd catanzarese. Che di congressi difficilmente ne celebrerà in questo ultimo scorcio di 2024, malgrado quanto dichiarato sulla stampa circa un mese fa. Ci riferiscono, infatti, di una riunione svoltasi ieri nel Circolo Centro, proprio incentrata sulla scelta del segretario. Da cui sarebbe scaturito un alterco in particolare tra l’ex assessore Marina Mongiardo (per noi assessora è un… errore ortografico oltreché un obbrobrio fonetico), di recente perculata da Nick con l’estromissione dalla Giunta in favore della segnalazione cristalliana caduta dopo vari rifiuti su Irene Colosimo, e tale Antonio Ionà. 

Un Ionà parente della stessa Cristallo e in lizza, si dice, per la carica di segretario dello stesso importante Circolo sebbene una passata simpatia per la destra e testimoniate sferzanti accuse rivolte al Pd. Ma in questa città, e in quel partito, come abbiamo visto molte volte, vale ogni cosa e il suo contrario. Soprattutto quando di mezzo, al di là del caso contingente, c’è la famigerata… pagnotta! In corsa, e pare pure entrata nel contrasto con Ionà, la figlia della citata Mongiardo: Doriana Righini. 

Insieme, peraltro, a una degli ex commissari cittadini: Rossana Neri. Da ricordare che Righini (in particolare quand’era tifosa di Fiorita, forse per amore di… mammà) non perdeva occasione per scrivere contro di noi sotto tutti i nostri post di articoli di critica a Nick. Mentre Ionà lo ha fatto di recente in chat. Più o meno da quando, cioè, si è (ri)scoperto Dem per amore di… cugina. Questo lo ricordiamo per capire di chi, e di cosa, parliamo. 

Gli effetti del mancato congresso sul Circolo di Lido

Se a Catanzaro Centro, nel Circolo Democrat come ovvio, si possono permettere di aspettare, parecchio differente è la situazione di Lido. E il perché è presto detto: la sede principale del Circolo Centro è anche quella del Pd Catanzaro in via San Nicola nella Galleria Mancuso. Mentre la… casa dei Dem di Marina veniva, e lo è ancora, pagata con i soldi degli iscritti stessi. Fatto che per così dire cozza con la mancata campagna di tesseramento, da cui non si possono quindi più ricavare i fondi necessari per le spese compreso in primis l’affitto della “sezione”. Come premesso anche alla luce del diverso ruolo ora recitato dall’attuale capogruppo al De Nobili ed ex coordinatore cittadino Celia, prima attivissimo pure su tale fronte. Realtà, quella appena descritta, che potrebbe portare persino alla dismissione, per mancanza di risorse, di un fiore all’occhiello per quanti hanno a cuore le sorti del Pd nello stesso popoloso quartiere simile a una città nella città. Ecco quindi cosa significa non favorire la sottoscrizione delle tessere e lo svolgimento del congresso di Circolo nei tempi stabiliti e dovuti in base allo statuto che noi abbiamo pubblicato una ventina abbondante di giorni fa (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=5387). 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *