Se le sono cantate, ieri, nel Pd di Lido in assemblea. E suonate anche. Certo non con botte, fisicamente parlando. Ci mancherebbe altro. Ma in senso figurato sì. Motivi dell’aspra contestazione? In primis un Nicola Fiorita che ha sbagliato, per l’ennesima volta, con il partito, facendola franca. Come sempre indenne e al riparo da conseguenze pratiche. Questo ritiene la base. Del circolo di Marina, ma non solo. Che ha mollato il sindaco, restando però anche molto delusa e contrariata dal suo feeling con gli apparati Democrat. Incuranti del malcontento dal… basso e sempre a caccia di accordi e patti, spesso sottobanco, per… lucrare qualcosa per i soliti noti. E i loro accoliti, naturalmente. E così non va proprio. Parola di base, ribadiamo. Inca@@ata. Anzi, inca@@tissima! In secondo luogo con i propri consiglieri comunali: il capogruppo Fabio Celia e la sua collega Igea Caviano.
A cui, come da noi anticipato per Celia ieri, è stato chiesto di andare al Misto. Una provocazione o, meglio, un preciso segnale in Comune a Nick. Una sorta di preavviso di sfratto per chi agisce in totale autonomia, fottendosene altamente di chiunque non gli serva materialmente per tirare a campare al De Nobili o non tema per i problemi che gli può creare. Dentro e fuori dal Palazzo. Ma se vi pare già tanto, sappiate che ci sono poi le accuse anche a chi ha messo una manina (più esatto dire manona) nella Giunta da Roma. Sebbene con un aiuto logistico, definiamolo così, sul territorio. Una Jasmine Cristallo, tanto per non fare nomi, molto criticata quindi. Persino da chi prima la amava e sosteneva in città!
A cui non è piaciuto il modus operandi di Jas, cioè da bassa cucina della vecchia politica modello Prima Repubblica. Altro che rivoluzione e rinnovamento di sinistra, semmai il peggiore consociativismo democristiano stile anni ‘70-’80. Roba vecchia, e brutta, insomma! Comunque sia la ‘trovata’ per dare concretezza e compiutezza a tutto questo della base Dem marinota? Un documento riservato da consegnare (brevi manu) a uno dei colonnelli del partito come Francesco Boccia, tra qualche ora a due passi dal capoluogo. Al fresco di Taverna, per l’esattezza, per la Festa dell’Unità in programma da stasera a domenica. La paura che lo stesso testo venga cestinato, però, è forte. Tanto che qualcuno ha ipotizzato di farlo arrivare in un modo o nell’altro alla stampa addirittura nazionale. Via, diciamo così, quantomeno remota.
Elezioni dei segretari di circolo di Catanzaro e quello dell’Unione cittadina fissate tra il 12 e il 20 ottobre

Di seguito il testo del comunicato diramato dai Dem locali
Il circolo Puccio di Catanzaro Marina, riunitosi in assemblea nella giornata di ieri pomeriggio, ha deciso di celebrare il prossimo congresso di circolo il 12 ottobre, come previsto dal regolamento regionale. Questo appuntamento sarà l’occasione per affrontare e discutere le numerose questioni politiche che interessano la nostra comunità e il futuro del Partito Democratico a livello locale.
Tra i temi centrali che verranno trattati durante il congresso ci sarà la recente gestione della fase politica cittadina, caratterizzata dall’azzeramento della giunta comunale e da un ennesimo rimpasto, il terzo in meno di tre anni. La decisione del congresso è stata presa all’unanimità dall’assemblea, che considera fondamentale un confronto aperto e democratico sulla direzione da intraprendere per il rilancio del partito e del suo rapporto con il territorio.
Il circolo esprime perplessità sulla gestione politica cittadina e del partito
Il circolo intende inoltre esprimere le proprie perplessità per il modo in cui è stata gestita la delicata fase politica a livello cittadino.
A nostro avviso, il partito è stato carente in termini di trasparenza e condivisione democratica, operando senza né informare né coinvolgere la base, soprattutto nella scelta del metodo per l’individuazione degli assessori.
In più occasioni gli iscritti avevano espresso la necessità di valorizzare coloro che negli anni avevano dato un contributo fattivo all’azione politica del partito. Tuttavia, le dinamiche che hanno portato alla scelta non hanno attribuito importanza alla consultazione della volontà dei militanti.
Appello al superamento delle logiche correntizie
Con rammarico, constatiamo che le logiche correntizie, contrariamente alle premesse dell’ultimo congresso nazionale, sono tutt’altro che superate. Anzi confermano una dinamica spartitoria che penalizza gravemente gli iscritti e gli organismi territoriali che in più occasioni avevano avviato ragionamenti nell’ottica di un loro superamento per una effettiva collaborazione e valorizzazione dell’impegno anziché dell’affiliazione.
Come è emerso chiaramente dall’accorata e molto partecipata assemblea di ieri, Noi, come circolo territoriale, disconosciamo queste logiche correntizie, ribadendo che solo l’attivismo e la presenza sul territorio per portare avanti temi e politiche di sinistra
siano condizioni necessarie per rivestire qualunque ruolo politico o istituzionale. Un partito forte e unito sui temi e’ condizione fondamentale per ottenere il consenso dei cittadini e per qualunque attività politica seria e radicata.
Un partito indebolito dal rimpasto di giunta
Dopo l’ultimo rimpasto di giunta, il Partito Democratico della città appare ulteriormente indebolito. Questa situazione solleva seri interrogativi sul rapporto tra iscritti, organismi di partito e l’amministrazione comunale.
L’interesse della città non può essere sacrificato per mere logiche numeriche o di posizionamento personale. Il congresso del 12 ottobre rappresenterà il momento cruciale per riflettere su queste questioni e definire il percorso da seguire.