Chi tocca i fili… muore (per fortuna non in senso fisico ancora), perché certi grumi di potere che governano in senso lato la città vogliono prendersi tutto. Ecco perché le dimissioni del segretario del Partito Democratico di Catanzaro Antonio Calogero, che noi non a caso avevamo indicato come il vaso di coccio in mezzo al vaso di ferro proprio una settimana fa (leggi qui: irriverentemente.com/?p=12796), costituiscono la plastica dimostrazione di due aspetti. Significati chiari per chi ha gli strumenti per leggere oltre le loro motivazioni ufficiali, che magari saranno fornite in modo più “esplicativo”, dal diretto interessato. Che ha sorpreso chiunque, malgrado qualche voce di corridoio.

Sì scrive dimissioni di Calogero, si legge siluro a Cristallo (l’ennesimo!)

Verrà negato, si troverà una motivazione plausibile, ma le improvvise dimissioni di Calogero sono la manifestazione (l’ennesima) del disegno di mettere sempre più nell’angolo una dirigente nazionale Dem come Jasmine Cristallo (che in attesa di approfondire, pur ribadendo massima stima e fiducia nella persona di Calogero, per ora non rilascia dichiarazioni o commenti). Ma si sa che Cristallo, al nostro pari, ha i brutti vizi di… legalità e coerenza. E la “colpa” di aver vinto molte battaglie, importanti e significative, nella guerra intestina nel Pd locale, per avere un assessore che fosse di sua espressione nella Giunta Fiorita e per la concretizzazione di un certo esito all’ultimo congresso cittadino (quello del 12 gennaio scorso. Leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=10653). Oltre, infine, alla bella figura fatta alle Europee del giugno ‘24, in cui non ha centrato l’obiettivo per il tradimento di chi lei (intelligente, ma molto ingenua) meno si aspettava. Uno, in particolare, che gioca machiavellicamente la sua partita, pronto a usare e gettare chiunque non possa servirgli o fargli pressioni per lui insostenibili. 

Cristallo fugga da Calabria e Catanzaro, città che vive l’ora più buia, finché è in tempo. In caso contrario, la annienteranno

Quanto finora scritto è il motivo per cui, se non lascerà andare la Calabria e Catanzaro in particolare, Cristallo sperimenterà sulla propria pelle la tecnica della terra… bruciata. Che noi conosciamo bene, anche se in fondo a noi è sembrata un favore. Ma di che parliamo? Di un isolamento crescente, progressivo e disarmante, di chi detesta chiunque parli di legalità e onestà, non volendosi piegare a certe logiche o quantomeno voltarsi dall’altra parte divenendone di fatto connivente seppur non protagonista in prima persona. Ed è così che, nell’ora più buia della città non solo nell’ottica delle dinamiche interne ai Dem come ovvio ma anche in quella sociopolitica generale, la sensazione è che a Cristallo (un po’ come accaduto a noi, ribadiamo) stiano scavando la fossa (politicamente parlando, s’intende!) per renderla inoffensiva. Sempre più lontana, e aliena, da un partito catanzarese che non solo non può essere depurato e risanato, ma neppure vuole esserlo. Ed allora, una dopo l’altra e uno dopo l’altro, tra chi sta(va) con la stessa Jas, si defila o passa dall’altra… parte. Legittimo, per carità. Ma spia di qualcosa che non va. E che andrà sempre peggio, per lei è soprattutto per la città.

Una brutta aria in Pd e nella città, ma anche l’errore strategico di Cristallo che noi le stigmatizziamo da tempo immemore

Sulla scorta di quanto detto, nel Pd, ma non esclusivamente lì bensì nella politica cittadina tutta, tira una brutta aria. C’è però pure la considerazione relativa a un errore strategico di Cristallo. Che noi le stigmatizziamo da tempo. Un atto di profonda ingenuità: mandare, cioè, gli “agnelli” tra le fiere, scegliendo persone soltanto in base al loro essere perbene e pensare che questo basti per tener testa a veri e propri squali. A personaggi con 10 metri di pelo sullo stomaco, peraltro legati a ogni tipo di ambiente. E con la disponibilità di ogni tipo di mezzo, economico in primis. Figure che in breve possono demolire con facilità interlocutori e avversari non adeguatamente strutturati.

Il passaggio di Buccolieri nel gruppo consiliare del Pd e il presunto suo collega in Consiglio… decadente

Comunque sia, sempre oggi si registrano altre due… notizie (una effettivamente tale e l’altra solo un pettegolezzo, almeno al momento) inerenti al Pd cittadino e a Palazzo De Nobili in generale (ovvero Dem a parte). Il riferimento è all’approdo di Gregorio Buccolieri nel gruppo consiliare del partito di Elly Schlein (che i soliti ben informati davano per programmato parecchio più in là) e la presunta decadenza di un consigliere per problemi di natura extra-politica. Che immaginiamo non essere una voce fondata, ma al contrario un tentativo ulteriore di intorbidare le acque. E far trasparire l’accanimento contro qualcuno invece in apparenza (solo in apparenza, però) candido come un giglio di campo. Ennesimo segnale di una Catanzaro che vive probabilmente la sua ora più buia, lo ripetiamo, dominata da una logica perversa di ricatti, minacce, bugie, lusinghe, compromessi, accordicchi e tanta, tantissima, corruzione! Oggi ancora più ringalluzzita dal siluro indirizzato su Cristallo.

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