Si è “lanciato senza rete” Francesco Pitaro, non certo l’ultimo arrivato nella politica locale, correndo il rischio di rompersi l’osso del collo in un Pd che non smette (mai) di regalare sorprese. E assai spesso in negativo, soprattutto in ambito locale (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=17503; qui: https://irriverentemente.com/?p=17590 e qui: https://irriverentemente.com/?p=17604).

Dietro alla faida congressuale, quella per le Regionali

Un Pitaro entrato in aperto conflitto con la dirigente nazionale Democrat Jasmine Cristallo e l’ex collega consigliere regionale Ernesto Alecci, sul fronte della segreteria provinciale essendosi “autocandidato” contro il ticket Gregorio Gallello-Lidia Vescio, in quota all’appena citata forte coppia politica, ha forse scoperto troppo in anticipo le carte. Così da far alzare un muro nei suoi confronti, essendo ora considerato una minaccia non tanto per l’imminente Congresso (che conta il giusto) bensì per le Regionali 2026. Tornata per cui tra un anno ci sarà guerra… termonucleare alla luce dell’alta posta in palio. Succede infatti che un Pitaro candidato nella lista Dem costituirebbe una grave… minaccia. Sarebbe una mina vagante, cioè, in grado di dare molto fastidio (forse persino scalzandoli) agli altri due probabili big in lizza nell’area centrale e nel connesso collegio elettorale (coincidente con la macro-provincia di Catanzaro pre-tripartizione) per il partito di Elly Schlein: il citato Alecci e Raffaele Mammoliti. Tutto ciò senza contare altre figure di pretendenti a un ambito seggio a Palazzo Campanella, a noi allo stato ignote, espressioni del territorio (che, ribadiamo, va da Crotone a Vibo, passando per Catanzaro, con relativi hinterland). E questo con, nella migliore delle ipotesi, appena 2 posti a disposizione.

Pitaro, per lui il concreto rischio è un… secondo 2021

Pitaro deve fare molta attenzione pure all’ostracismo da parte di liste del presidente (l’aspirante governatore per la coalizione di sinistra a guida Dem, come ovvio) e altre sigle collegate, dove lo stesso ex candidato senatore potrebbe andare a chiedere… ospitalità. Soprattutto se l’alfiere della coalizione dovesse essere “made in Cristallo” o vicino alla medesima Jas. Perché, per lui, il rischio di un’altra cocente delusione in stile 2021, quando fu escluso last minute per certi versi in modo clamoroso da tutte le liste della sinistra (come da noi per l’ennesima volta anticipato, peraltro con suo grande disappunto e relativa smentita), è ancora dietro l’angolo. Anzi, parecchio concreto.

Ma intanto la sua… denuncia pubblica

Intanto, però, Pitaro non arretra di un centimetro e… denuncia pubblicamente gravi irregolarità nel voto congressuale. Soprattutto nel feudo alecciano di Soverato. Dove stamani, sempre a detta di Pitaro, il voto sarebbe stato anticipato di ben due ore rispetto all’originaria tabella di marcia con per giunta già 30 votanti alle 8.40 circa. A ciò, inoltre, si somma pure la voce inerente ad asseriti “circoli Pd fantasma” come a Chiaravalle e Maida. Botte da orbi, quindi. E siamo neppure alle schermaglie iniziali. Figuratevi, Congresso a parte, cosa accadrà tra 12 mesi a partire da oggi. Ci vorrà… l’elmetto. Ma noi saremo qui a raccontarvi tutto con la consueta (autentica) libertà.. Nel frattempo stanotte lo… speciale Catanzaro-Pompei “griffato” Nicola Fiorita.

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