Riceviamo e pubblichiamo
Il presidente Occhiuto ha pubblicato un video sui suoi canali social dal titolo “padroni a casa nostra” mai incipit poteva essere più azzeccato.
Già perché il Presidente, che ha smesso di occuparsi del merito dei problemi della Calabria per fare da megafono ai suoi compagni di ventura elettorale, sta svendendo poco a poco la nostra Terra ai padroni.
I padroni del vento, i padroni dell’acciao e del cemento, per passare ora ai padroni delle spiaggie che a dire del Presidente – che evidentemente non ha ascoltato i suggerimenti del suo collega di partito Talerico – sono troppo libere per essere lasciate così, senza qualcuno che ne approfitti per ricavarne profitto.
Soprattutto, la delibera annunciata, lo continuamo a dire si basa non sul merito, non serve cioè a rispondere alla necessità degli imprenditori che si trovano in una condizione di precarietà perché la concessione demaniale è scaduta ed i comuni non possono prorogarla in assenza di bandi, ma si basa sul principio già abbondantemente cassato da sentenze del Consiglio di Stato, della “non scarsità” delle risorse.
Una risposta elettorale, che parla alla pancia di tanti padroni che in questi anni hanno sfruttato il territorio e le persone (i numeri parlano) favorendo e alimentando logiche criminali che alla fine sono ricadute sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori.
Non parla di certo agli imprenditori onesti, che applicano i contratti nazionali, rispettano le leggi, si rifiutano di piegarsi a logiche criminali pagandone in prima persona le conseguenze.
Da questo tipo di operazioni elettorali (si spera che dopo il 9 di giugno il Presidente rinsavisca) si alimenterá ancora maggiore confusione e contrapposizioni, soprattutto si fa sapere ai cittadini calabresi che ad Occhiuto interessano i padroni ed il potere e, di conseguenza, risponde ai loro referenti. In questo caso, come è evidente e nonostante le raccomandazioni del suo collega Talerico, i riferimenti stanno altrove e il Presidente ha deciso di mettersi la giacca verde di parlare a sproposito della direttiva Bolkestein, di autonomia differenziata e dell’Europa matrigna omettendo di dire che la direttiva è del 2006 e che solo l’ignavia di una politica italiana che, come fa lui, guarda al proprio tornaconto e non all’interesse generale ha trascinato ad oggi facendola diventare un tema da campagna elettorale.
L’Europa è buona quando bisogna utilizzare i fondi per avvisi, bandi, operazioni di marketing e propaganda come “Calabria Straordinaria” finanziata con i fondi europei, cattiva se impone delle regole che permettano la libera concorrenza ed il rispetto delle regole.
La FILCAMS CGIL Calabria boccia questa operazione, invita gli operatori del settore e le associazioni datoriali a confrontarsi sul merito per aiutare la Regione Calabria, in evidente affanno e difficoltà a costrire insieme un quadro normativo di indirizzo e nel merito, che sia utile a salvare la stagione turistica alle porte dalle sirene dannose della propaganda.
Giuseppe Valentino
Segretario generale Filcams Cgil Calabria