Dati alla mano, una Jasmine senza incarichi significativi tranne uno (ma piccolo) di partito ha comunque ben figurato nella tornata elettorale di ieri
L’hanno chiamata “privilegiata, raccomandata, catapultata da Roma”. Ma in fondo, anzi anche in superficie, Jasmine Cristallo può… cantare vittoria per l’esito delle Europee di ieri. E il perché è presto detto. Anzi, presto dimostrato. E con numeri alla mano. Procediamo con ordine, però, mettendo Cristallo in rapporto con tre fortissimi competitor tra cui un concittadino e due corregionali. E tralasciando il vero fenomeno politico di questa tornata. Vale a dire la (stra)vittoria dell’Alleanza Sinistra Italiana-Verdi. E quindi di conseguenza, a ruota, pure quella del calabresissimo ex sindaco di Riace. Un Domenico “Mimmo” Lucano, icona dell’integrazione alle latitudini calabresi, che qualche anno fa ha peraltro rischiato di finire in galera per oltre un decennio in virtù di una pesante condanna in primo grado. Poi, per sua fortuna, di molto riformata (o meglio rimodulata) in appello. Ma questa è un’altra storia.
I forti competitor di Cristallo nel macrocollegio meridionale e in Calabria. A iniziare dall’altro catanzarese in lizza Mancuso
Torniamo subito all’esito delle elezioni nella Circoscrizione Meridionale, un macrocollegio comprendente ben sei regioni. Dall’Abruzzo alla Calabria. Un’area in cui Cristallo ha ottenuto ben circa 34.500 voti, di cui circa un terzo nella sola Calabria: 11.600, con leggeri arrotondamenti. Eppure la povera Jasmine ha fatto una campagna elettorale quasi tutta in treno. A spese sue. Senza poter contare su molto altro, in termini di appoggi. Neppure uno strapuntino. Magari di consigliera comunale di… Roccacannuccia. Ma nulla di tutto questo, eccetto un posto nella direzione nazionale del Partito Democratico. Mentre contro, per così dire, aveva un altro catanzarese che nientemeno è il presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso. Il quale il 99% dei 22mila voti che ha preso li ha ottenuti tutti in Calabria e ben oltre la metà di questi nel territorio catanzarese (e dunque nel capoluogo) dove ormai è egemone.
I non catanzaresi, ma calabresi, in ballo
Discorso analogo a quello di Mancuso, sempre in rapporto al buon risultato della “Cenerentola” Cristallo, per altre due fortissime politiche calabresi rivali di Jasmine. Una deputata come Simona Loizzo. Che, su poco più di 20mila voti totali, ne ha ottenuti 16mila e… spicci in Calabria. Mentre soltanto la Princi (peraltro cugina del plenipotenziario di Forza Italia regionale Francesco “Ciccio” Cannizzaro) delle ben 84mila preferenze abbondanti accumulate, quasi 66mila le ha beccate nella terra d’origine. In cui, tuttavia, è vice-governatrice in carica. E Cristallo? Niente, nisba, nada! Se non un probabile “tradimento’, l’ennesimo, subito nella città natale. Una brutta cosa per lei!
L’inattesa nuotata “controcorrente” di Cristallo nella sua Catanzaro
Cristallo ha masticato amaro nella sua Catanzaro. Dove, fra i rappresentanti Pd in un’assemblea pubblica, l’ha votata e fatta votare il capogruppo a Palazzo De Nobili Fabio Celia (che i voti ce li ha davvero); la sodale politica di quest’ultimo Giusi Iemma (vicesindaca e assessora) e l’altra assessora Marina Mongiardo.
Persona degnissima, ma con pochissimi voti da girare a chicchessia. Che, uniti alla forza di chi stima Jasmine, ha fruttato 1.935 consensi totali per lei nel capoluogo (e quasi 5.500 nella provincia), allorché se ne attendeva appena 900 in cima ai Tre Colli. Motivo di questa stima molto al ribasso? La consapevolezza che Nicola Fiorita non l’avrebbe aiutata nelle urne, preferendo in parte il nostro collega Sandro Ruotolo e Pina Picierno e in parte (con i suoi) il citato Lucano. E forse coinvolgendo in questa scelta persino l’unica consigliera comunale Dem, escluso il capogruppo Celia come ovvio, Igea Caviano.
L’ennesima decisione incomprensibile contro una Cristallo che pure ha fatto appoggiare lo stesso Fiorita dal Pd nella corsa alla carica di sindaco poi vinta. Un sostegno decisivo, che Nick al solito ha ripagato al… contrario. Un ‘vizietto’ che ha e perde esclusivamente con chi gli serve o è nel suo cuore.
Come al solito, analisi puntuale e perfetta. Socrate diceva che l’invidia è l”ulcera dell’anima. Potevano mai sopportare una Catanzarese al parlamento Europeo? Meglio un geracitano poliglotta!!!😉🖐