Quanto accaduto nel Pd nelle ultime ore, soprattutto quelle immediatamente precedenti al varo della Giunta del Fiorita-ter, tra Roma e Catanzaro è qualcosa di incredibile. Cose turche… ! Perché si sarebbe persino consumata un’operazione sporca (politicamente parlando, s’intende). Un fatto di cui si vocifera con insistenza, come da noi scritto ieri (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=5277). Vale a dire portare sul tavolo del politburo Dem due nomi (da aggiungere a quello già blindato di Giusy Iemma, riconfermata pure vicesindaca) di papabili assessori non reali. Perché uno semplicemente inesistente, relativo a una figura nient’affatto in lizza cioè. 

E oltretutto pare denigrata a sua insaputa per toglierla di mezzo… de plano. Mentre l’altro reale, ma non certo in quota Pd. Risultato? La leader Elly Schlein, alla luce delle informazioni ricevute, ha cassato la proposta, salvando solo chi le era stato indicato (imposto, più esattamente, con un pressing tambureggiante e sfibrante) da Jasmine Cristallo. E questo ha aperto una… voragine da cui sono stati inesorabilmente inghiottiti la base territoriale del Pd catanzarese; chi legittimamente si attendeva di andare a rappresentare il partito in seno alla squadra fioritiana sulla scorta delle chiare indicazioni della base stessa; addirittura il segretario Nicola Irto e il consigliere regionale Ernesto Alecci e soprattutto quanti stanno nel partito solo per l’ideale. 

Senza interessi o familismi di sorta, quindi. Il patatrac, però, era intanto bello che servito! E forse pure meritato. Poi vedremo il perché. Salvo far saltare il banco degli accordi interni almeno per ora. 

Pd, il partito in cui (in particolare a Catanzaro) “tutti partirono giovani e forti, ma poi son morti”

A dar retta alla solita immancabile spassosa chat interna, soprattutto ieri sera, la rivoluzione sebbene sul punto di scoppiare. Ma ci crediamo davvero? Ne siamo proprio sicuri. O come a metà agosto di un anno fa, quello che sembra il fragore di una bomba, di disappunto e indignazione, si tramuterà a breve in una bolla di sapone? Chissà… . L’esperienza giornalistica, ormai ultraventennale, ci porta a propendere per questa tesi. 

Ma magari stavolta ci sbagliamo! E i Dem dei Tre Colli capiranno finalmente che a furia di accorduni e accordicchi personali, di piccolo se non piccolissimo cabotaggio, porteranno il loro partito a non toccare palla per i prossimi 15 anni almeno. Intanto, però, il viatico non è dei migliori. Innanzitutto per il gossip relativo a un patto di non belligeranza tra il gruppo Celia (Fabio)-Iemma e quello Cristallo-Mancuso (Pasqualino). Il primo con i voti, veri ed effettivi, da primato nelle urne (per lo più per merito di Celia) e il secondo invece con formidabili aderenze romane (per merito esclusivo di Jasmine, “Jas”). 

Verità o pura fantasia? Più quest’ultima che non l’altra. Anche se, come ripetiamo spesso, la nostra maliziosità ci porta a dire alla maniera sicula che: ”Duva ci si guadagna in dui, ci si guadagna u duppiu”. Ma suggestione retroscenista a parte, ci pare un’ipotesi poco plausibile. 

La proposta… indecente al capogruppo Celia, destinata a cadere nel vuoto

Che il soufflé Pd sia destinato fatalmente a sgonfiarsi, con il passare del tempo, ce lo suggerisce non una prevenzione o una disistima nei confronti degli iscritti del partito stesso bensì altri segnali. Tipo i propositi di conferenza stampa balenati ieri a qualcuno e finiti già nel dimenticatoio nell’arco di 12 ore. Senza contare la passività di un gruppo dirigente regionale, e provinciale, che ha fatto scena muta malgrado il presunto, asserito, smacco romano. 

La sensazione, quindi, è che in un Pd adesso al governo della città dove l’incaricuccio o il favorino dal De Nobili può scapparci più facilmente, si faccia largo il consueto “armiamoci e partite”. O, se preferite, “vai avanti tu che a me vien da ridere…”. E allora la trovata potrebbe essere quella di contare su un eventuale atto di… sfida di Celia. Uno che le spalle larghe ce le ha. E ha anche una larga rete, familiare e di amici, che lo sostiene. Tanto da poter ipotizzare di chiedergli di passare provocatoriamente al Misto del De Nobili. Follia! Perché intanto Celia, da fervente e orgoglioso comunista, è innamorato del Pd. 

E poi, anche se è molto contrariato dal modus operandi di Fiorita ed è uomo di parola quindi vicino a chi è stato ingiustamente beffato dal mancato (meritato) assessorato, avendo incassato la terza supernomina della “sua” Iemma ha tutto l’interesse di tornare a essere molto più uomo di… governo che di lotta! Ergo… 

La nostra chiamata in causa in chat del parente di Jas, passato da destra a sinistra per seguirla, che ci copia (inconsapevolmente) anche l’aggettivo per denigrarci. Mamma Cinema!

Chissà se è più “squalificante”, e “squalificato”, aver lavorato dai 23 anni in poi e collaborato con Il Domani; Il Sole 24Ore; la Gazzetta dello Sport; C7; LaC e soprattutto la Gazzetta del Sud (da assunti con articolo 1, poi dimessisi per laurearsi e superare gli esami da avvocato avendo nel frattempo pure maturato i requisiti per sostenere gli esami da giornalista professionista), o vivere con una tessera di partito (nemmeno il proprio) in tasca. E per giunta per… amore della famiglia! Fatto, quest’ultimo, che non è certo disdicevole. Sia chiaro. 

Ma che dovrebbe quantomeno raccomandare più prudenza quando si scrive in chat, oltretutto da parente di…, di chi come noi non solo mai raccomandati ma addirittura irriverenti (di nome e di fatto) nei confronti dei potenti di ogni ordine e grado. sempre noi che in passato, grazie a un politico, abbiamo solo fatto per più di 3 anni gli assistenti volontari all’Umg. Ma… a gratis, solo per piacere personale! Ma c’è di più. Chi legge, e apprezza, quelli da noi simpaticamente definiti “I Calzoni e Carioti” può capire chi tenta di ispirarsi, magari non riuscendoci per carità, a Dagospia o a Il Fatto (con lo stile diretto di Andrea Scanzi)? Suvvia, letture troppo sofisticate, per qualche critico. Ed ancora: come spiega uno così perché giorni fa siamo stati contattati, dopo una notte in bianco per seguire il dibattito Harris-Trump, dalla sua nobile parente per rilasciare una sequela di dichiarazioni salvo “minara a petra e ammucciara a manu” poche ore dopo. 

Forse su consiglio del Churchill dell’Alta Montagna, con richiesta di togliere i virgolettati? Richiesta per noi irricevibile. Finita qui? No! Ci sono anche le ‘inspiegabili’ chiamate dei tanti intellettuali liberi del Pd che ci telefonano e scrivono da sabato per confrontarsi su quanto succede in città e nel loro sempre più sconcertante partito. Ma che ne sa uno così?

Dopo il troppo tempo dedicato al… nulla, di cui ci scusiamo con i nostri impagabili lettori, la chiosa sul Pd dei Tre Colli

Ci ha fatto piacere leggere che tranne un soggetto, o due al massimo, nella chat del Pd abbiano mostrato grande intelligenza. E capito come, nell’era della comunicazione globale e ininterrotta, cercare di fare argine ai giornalisti, e non solo, per chi fa politica è pura utopia. Che a tratti può sfociare in un’anacronistica stupidità. Certo, talvolta i panni sporchi vanno lavati lontano da occhi e orecchie indiscrete. Ci mancherebbe! Ma è senz’altro l’eccezione e non più la regola, bellezza! Capito l’antifona, amico, mentre scrivi in chat e noi ti leggiamo poco dopo?

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