Partiamo dalla fine per arrivare all’inizio. Vale a dire dalle velleità da sindaco (in realtà qualcosa di molto più concreto) dell’attuale vicepresidente della Regione Filippo Mancuso. Progetti che, più passa il tempo, più prendono corpo. Prima però di spiegare il piano politico, pienamente legittimo per carità, di quello che, determinandosi certe condizioni, sarà il prossimo sindaco “da Marina” (leggi qui: https://irriverentemente.com/dirindidi-dirindida-a-catanzaru-u-capudannu-nu-facimu-ala-teti-area-e-tutti-quanti-lelettori-da-marina-su-cuntenti-sotto-la-guida-di-robertino-porteremo-filippo-alu-de-nobili-e-nicola-a-roma-t/) ci dobbiamo parlare chiaro. Fuori dai denti, cioè, come piace a noi! Ma prima ancora dipingiamo la realtà di un’area che da supposta (e asserita, per mero interesse particolare) volano di sviluppo, in realtà è una sorta di piovra. Che si mangia tutto (o quasi) toccherebbe all’intera città da quando, più o meno con l’arrivo del Terzo Millennio, ricconi vari e politici a… ruota ci hanno messo gli occhi sopra (anche riuscendo machiavellicamente a compattare il corpo elettorale locale attorno a un’idea di un inesistente quartiere-città) per far soldi e prendere voti. A carrettate, tanto gli uni quanto gli altri! Ma il grande bluff c’è. E si vede pure, con estrema chiarezza.
Un po’ di “storia” di Marina, tanto per spiegarci
La vecchia Catanzaro corre un rischio. Quello di non poter più sostenere nel proprio Comune una troppo tutelata periferia, marinara, a scapito del centro storico e della totalità degli altri quartieri del capoluogo. Perché Lido vive, come premesso, una sorta di “bolla” come fosse la Miami che non è. E non potrà (mai) essere. E per due ragioni fondamentali: l’orografia e l’estrema vulnerabilità ad agenti atmosferici anche di moderata entità. Problemi pressoché irrisolvibili, oltretutto. A cominciare dalla singola strada (via del lungomare a parte) da cui Marina è interamente attraversata: Viale Crotone. Una strada con due corsie che però in vari punti ha una larghezza complessiva media di circa 9 metri. Roba, esageriamo un po’, da… vicoletto veneziano. Non allargabile, perché dal passaggio al livello alla fine del piccolo Corso si dovrebbero abbattere vari palazzi. E, come non bastasse, c’è pure la tendenza dell’area a finire sott’acqua, diventando navigabile più che percorribile a ogni media piovuta. Handicap questi, insieme ad altri, che non ne faranno (mai) una vera zona di sviluppo, semmai un luogo con una buona… vivibilità. Sufficiente, però, per “speculatori edilizi” e scaltri investitori che, anche grazie alla massiccia presenza di studenti della vicina Umg, hanno costruito o comprato case poi vendute o affittate come fossero a Montecarlo. Un’economia florida per alcuni, quindi. Ma basata solo su questo, nulla più. Senza alcun elemento strutturale a sostegno. Un guscio vuoto, insomma!
Lido, questa sconosciuta!
La vecchia parte di Catanzaro, storicamente, non ha mai sentito Lido come suo. Come un proprio quartiere, cioè. Semmai, al massimo, l’ha percepito alla stregua di un paesino limitrofo. E stesso dicasi per quanti sono invece nati a Marina. Quantomeno fino agli anni ‘60/’70, ma secondo noi pure dopo, che al pari dei più anziani abitanti della zona, ancora oggi ricorrono all’espressione “saliamo a Catanzaro”, se devono recarsi in centro o nelle aree limitrofe. Ma vi è di più: i catanzaresi nel Dopoguerra e anche molto oltre consideravano Lido una specie di villaggio di pescatori e, in parte, anche di contadini. Coltivatori delle campagne vicine all’allora rione marinaro. Gente che l’unico… turismo visto era quello dei bagnanti viaggiatori delle littorine della… Calabro o dei bus Amc con il cocomero sotto il braccio, l’ombrellone nell’altra mano e imprecazioni, rivolte per ogni contrattempo, al povero… arretrato marinoto. A torto considerato, per carità, un burinotto che girava in canotta sulla bici (non un catanzarese vero, ma uno di serie B, se non C). Lontano anni luce, poi, dal concittadino ricco che la casa di villeggiatura la acquistava a Copanello o Caminia. Mai “ala Marina”. A cui neppure si avvicinava, al massimo mandandoci i camerieri a comprare il pesce fresco. Ma dal 2000 in avanti la politica e vari imprenditori hanno fiutato l’affare e inventato la “storiella” della città da sviluppare verso il mare. Bello ed efficace slogan, però vuoto eccetto che nei loro portafogli, con cui si è stravolto tutto!
Mancuso sindaco? Ci può stare, ma prima un po’ di… storia di chi diceva: Non sono un miracolato
Mancuso, che diceva di sé: “Non sono un miracolato”, è sempre stato un furbacchione, nel senso positivo del termine. Bravo lui, ci mancherebbe! Perché capace di sfruttare al meglio ogni situazione, comprese le fisiologiche avversità a cui va incontro chi fa politica. E a lui capitò, ad esempio, circa una dozzina d’anni fa. Quando restò miracolosamente in sella al De Nobili. E lo fece, pur cacciato dalla Giunta da Sergio Abramo una prima volta (dopo un azzeramento quasi totale dell’Esecutivo per essere onesti) e salvato invece in extremis una seconda. Ma anche con un… ripescaggio dovuto ai buoni uffici, al tempo, di Sergio Costanzo di cui divenne assessore in… quota! Che come spesso accade nella vita non è ancora approdato al consiglio regionale, malgrado varie candidature, e forse mai lo farà. Mentre Mancuso, da lui ribadiamo parecchio aiutato in una certa fase, ha ottenuto presidenze, vicepresidenze e assessorati, assortiti. Certo, tornando all’ambito comunale, non sono mancati i grattacapi, definiamoli così. Come ad esempio qualche inchiesta penale, poi risoltasi al meglio per lui, e le chiacchiere (solo chiacchiere, senza fondamento, sia chiaro!) sul presunto rapporto privilegiato con il gommista Vincenzo Pizzari. Vincitore di importanti bandi pubblici a Lido e suo cliente di studio. Mancuso, infatti, è uno stimato commercialista, non un politico di professione. Tanto per mettere i puntini sulle i, com’è sempre giusto fare, non prediligendo per forza una tesi.
Fiorita e Mancuso, dal “sindaco supplente” al successore…. designato. Rappresentante, come si direbbe negli Usa, del Grande Stato (a Catanzaro solo un quartiere) di Lido
Nicola Fiorita e Filippo Mancuso, ovvero dal “sindaco supplente” al successore…. designato. Quel Philip rappresentante, come si direbbe negli Usa, del Grande Stato (a Catanzaro soltanto un quartiere periferico) di Lido. Che già sta organizzando, e animando, riunioni ristrette per avviare il ragionamento sulle future candidature per il Comune. Una pure recentissima, peraltro. In cui, però, dissimula il suo interesse, mettendo sul tavolo altri nomi. Roba che, per carità, a un anno e qualche mese dall’avvio della campagna elettorale per le Amministrative ci può pure stare.
Chi può sapere cosa succederà infatti in questo lungo periodo. Ma non scordando, neppure per un attimo, la “salda pole” del pilota di punta leghista. Nostre elucubrazioni? E no. Nient’affatto! E a correrci in soccorso, dopo Antonello Talerico sulla coppia Celia-Iemma (lrggi qui: https://irriverentemente.com/?p=24105) e il sincero e coraggioso Gianni Costa sulla coppia Mancuso-Fiorita (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=24275) stavolta è stato, seppur 10 mesi fa, il citato Costanzo. Che poco meno di un anno fa fulminò un Eugenio Riccio, capogruppo leghista al De Nobili, allorché parlò in Aula e sulla stampa di “raccolta firme per cacciare Fiorita”. E lo fece alla… Sergio-maniera, ricordandogli in modo spiccio che non ci si può in sostanza iscrivere all’Avis se ci si chiama Dracula. In altri termini che chi aveva blindato Nick, e chiesto agli alleati di destra di fare altrettanto, non poteva certo poi fare il… drittone, diffondendo il messaggio opposto nell’elettorato.
E Riccio, al solito, divenne subito… muto con relativa raccolta firme… kaputt! A riguardo leggi quì: https://irriverentemente.com/catanzaro-dalla-raccolta-firme-anti-fiorita-di-costanzo-allinsofferenza-per-la-lega-in-certi-ambiti-di-fi-ecco-tutta-la-storia-di-patti-segreti-ipocrisie-e-sceneggiate-in-comune e qui: https://irriverentemente.com/catanzaro-per-dimostrare-laccorduni-in-conune-abbiamo-fatto-i-conti-con-lo-schema-elezioni-22-si-scopre-infatti-che-consiglieri-destra-ora-con-fiorita-a-sinistra-decapiterebbero-vecchia-coa/ e, infine, qui:https://irriverentemente.com/catanzaro-nella-citta-pur-del-peccato-a-cosa-e-dovuto-il-segreto-incoffessabile-e-pornografico-accorduni-di-ieri-perche-la-destra-ha-salvato-fiorita-centra-il-potente-partito-unico-della-m/.
La provocazione, anzi no, la proposta: sola salvezza per la vecchia, autentica, originaria Catanzaro doc, fare ciaone a Lido
Lido per il resto della città è come l’Euro. Sì, proprio la moneta introdotta nell’Ue circa un quarto di secolo fa. Una grande illusione, cioè. Che alla vecchia, autentica, originaria Catanzaro può solo prendere. Mai dare, recando danno non certo beneficio! Al di là di fuffa e propaganda. Situazione fortemente negativa che, con Mancuso sindaco, non può non peggiorare. A partire dallo smantellamento dell’ospedale Pugliese-Ciaccio, globalmente inteso. Mentre verrà lasciato, almeno all’inizio, esclusivamente lo stadio. E a riguardo giova ricordare come il solerte e… loquace Riccio, non a caso, si sia già affrettato a pubblicare vari post social. Inerenti, cioè, a un Nicola Ceravolo da cui metter giù le mani. E che invece, se ci fosse una reale visione di sviluppo della città e non una farlocca e opportunistica, sarebbe l’unica struttura da… spostare subito per molte ragioni e tutte di palmare evidenza. Ma, ribadiamo, è viceversa l’unica cosa che non toccheranno. Perché la politica sa bene che, sebbene il diffuso e proverbiale lecchinaggio catanzarese, toccare l’Us 1929 e tutto quanto la riguardi non è un grosso affare. Anzi, semmai l’esatto contrario. Dunque, meglio tenersi alla larga da questioni che fanno perdere voti invece di guadagnarne. Ci mancherebbe pure!