Le furie rosse rubano l’occhio per quanto sono belle. E fanno un sol boccone degli Azzurri, apparsi smarriti. E con un tasso tecnico nettamente inferiore a quello dei quotati rivali
Nono minuto della ripresa di Spagna-Italia, Morata mette il “capino” su un cross maligno dalla sinistra di Williams (una “furia rossa” in tutti i sensi). Gol. Decisivo. Che nasce dall’ennesima rasoiata di una squadra debordante e inguaia Calafiori. Che la mette, suo malgrado, dentro di ginocchio. Quasi sembrando disorientato come dopo una bevutona di sangria. Tant’è vero che infila il pallone nella porta sbagliata. Almeno se vista dall’angolazione italiana. Una brutta visuale, quest’ultima. Perché quella di una Nazionale stasera coperta, sempre o quasi, da un manto giallorosso.
Una specie di coltre che appunto copre ogni spazio dove tenta di infilarsi un calciatore azzurro. Nell’occasione in casacca bianca. Tanto che il gioco degli spagnoli pare a tratti soffocante. Come fossero le spire di un enorme pitone che ti stritola. E non ti fa respirare. Mai. Sia quando provi a liberarti dalla sua morsa d’acciaio che se tenti di impostare o contrattaccare. Niente da fare, insomma. Perché gli iberici corrono, si fermano, “strappano”, accelerano, decelerano e naturalmente tirano in porta. Tanto e da tutte le posizioni. L’obiettivo è come ovvio centrare lo specchio della porta. Dove, per fortuna, c’è un Donnarumma che, a differenza di quanto talvolta gli capiti nel Paris Saint Germain, non si concede distrazioni. E dunque para. Tutto. O quasi. Dal momento che al 54’ il pallone lo passa e finisce, come premesso, sulla gamba di Calafiori.
E dopo? Cambia poco! Certo la Spagna sul finire ha un pizzico di energie in meno. E qualcosina… molla. Ma sono briciole per una Spalletti-band surclassata da un’avversaria tarantolata. Tant’è vero che, per quanto visto nei 90’ di partita, sono gli iberici a dover recriminare per l’1-0 finale. Un punteggio striminzito, ma che non deve ingannare. In campo c’è stata una squadra sola e, purtroppo per i tifosi italiani, non era la loro. Che adesso non dovrà sbagliare alcunché contro la Croazia nella gara conclusiva del girone eliminatorio. Sfida da… dentro o fuori.