Articolo tratto dal web
Gli ultimi dati dicono che gli italiani sono tra quelli che si trovano più frequentemente a lavorare nel fine settimana. O che sono costretti a coltivarlo più frequentemente. Soprattutto gli autonomi.
Parliamo spesso di lavoro festivo, di straordinari, di diritti negati. Ma chi lavora davvero sempre, anche quando gli altri si riposano? I dati, se letti correttamente, non mentono.
Mentre una fetta significativa di lavoratori dipendenti (circa il 25-30% in Europa, con variazioni nazionali) lavora occasionalmente o regolarmente nel weekend, spesso con compensazioni o recuperi previsti dai contratti nazionali, la situazione per gli autonomi è drasticamente diversa.
Secondo i dati Eurostat, la percentuale di lavoratori autonomi che lavorano abitualmente nel fine settimana schizza ben oltre il 50%, soprattutto in Grecia, Francia, Italia e Belgio, arrivando in alcuni settori a punte del 60-70%. Non si tratta di “straordinari” pagati o di turnazioni concordate. Si tratta, per la stragrande maggioranza, di necessità.
Commercianti, artigiani, piccole partite IVA: per loro il sabato e la domenica non sono giorni di riposo, ma spesso quelli di maggior lavoro o l’unica occasione per recuperare scartoffie, fare conti, cercare di far quadrare un bilancio sempre più difficile.
Chiamiamola per quello che è: una forma di auto-sfruttamento imposto dalle condizioni di mercato, da una tassazione opprimente e dalla mancanza di quelle tutele che, bene o male, il lavoro dipendente ancora garantisce.
Non lavorano nel weekend per scelta o per arrotondare, ma perché altrimenti non sopravvivono. Senza ferie pagate, malattia, senza tredicesima garantita. I veri “sfruttati” del sistema, oggi, sono spesso loro.
Se poi passiamo a considerare il lavoro dipendente, anche qui abbiamo Grecia e Italia che vedono il maggior numero di lavoratori attivi nel weekend, anche dipendenti. Qualcuno ha fatto passare le aerture indiscriminate come un passo avanti della civiltà, ma è un avanzamento anche nella qualità di vita dei lavoratori? Il diritto di passare il wekend in famiglia è solo per i signori delle ZTL?.
Chissà se un giorno, anche in Italia, il piccolo commerciante o l’artigiano potranno davvero “staccare” e festeggiare Pasqua o Ferragosto con la propria famiglia, senza l’angoscia del fatturato mancato o delle scadenze incombenti. Forse.