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La Stazione dei Carabinieri di Serra San Bruno ha recentemente concluso una campagna di controlli mirati a garantire la sicurezza della filiera alimentare e il rispetto delle normative nel settore della ristorazione.

Le attività, messe in atto in collaborazione con il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (S.I.A.M.) dell’A.S.P. di Vibo Valentia e il Nucleo Antisofisticazione e Sanità (N.A.S.) dei Carabinieri di Catanzaro, sono iniziate a ottobre e protratte fino al ponte del primo novembre. L’obiettivo principale è stato quello di tutelare la salute di chi ha partecipato ai numerosi eventi gastronomici nelle serre vibonesi.

 Gli esiti dei controlli parlano chiaro: sei ristoratori sono stati sanzionati amministrativamente, cinque per mancato rispetto delle norme sulla tracciabilità degli alimenti e uno per violazioni delle disposizioni H.A.C.C.P., per un totale di 9.500 euro di multe e circa 300 kg di alimenti non tracciati che sono stati sequestrati o smaltiti. Queste misure rientrano nelle prerogative dei Reparti ad alta specializzazione dell’Arma, a cui la legge conferisce il compito di vigilare in materia di igiene e sicurezza alimentare.

 L’azione della Procura, sotto la guida di Camillo Falvo, ha conferito ulteriore incisività a questa campagna con l’intento di contrastare qualunque pratica illecita che possa minare la qualità e la sicurezza degli alimenti destinati al consumo pubblico. L’iniziativa rappresenta un chiaro segnale rivolto agli operatori del settore alimentare affinché si adeguino agli standard di legge e partecipino attivamente alla tutela della salute collettiva.

 I Carabinieri di Serra San Bruno, in stretta collaborazione con le autorità sanitarie e sotto la supervisione della Procura di Vibo Valentia, continueranno a vigilare attentamente, programmando controlli regolari e interventi mirati nei punti critici della filiera alimentare.

In un’area come quella delle serre vibonesi, dove le tradizioni culinarie rappresentano un pilastro dell’identità e dell’attrattiva del territorio, questa campagna di controlli dimostra ancora una volta l’impegno delle istituzioni nel proteggere la salute pubblica e nell’assicurare la qualità dell’offerta enogastronomica, tutelando il patrimonio alimentare locale.

 Cenni sul Comando Carabinieri per la Sanità.

Tra i suoi compiti d’istituto l’Arma ha sempre avuto anche quello di vegliare sulla salute pubblica attraverso la vigilanza sulla genuinità delle sostanze alimentari.

A seguito della legge n. 283 del 30 aprile 1962, relativa alla disciplina igienica della produzione e commercio delle sostanze alimentari e delle bevande, il Comando Generale dell’Arma, d’intesa con i Ministeri della Sanità e della Difesa, dispose la creazione, nelle principali città, dei primi sei N.A.S. Carabinieri, sigla che allora si identificava con i “Nuclei Anti Sofisticazioni” e che oggi, per l’ampliamento dei campi d’intervento, vuol dire “Nuclei Antisofisticazioni e Sanità“.

Istituiti inizialmente solo nelle grandi città, i N.A.S. ampliarono progressivamente le proprie strutture, fino a giungere a quella recente.

Basata su di un organismo centrale – il Comando Carabinieri per la Sanità – presso il Ministero della Sanità, tre Comandi di Gruppo A.S. – a Milano, Roma e Napoli – e 34 N.A.S. dislocati nelle principali città.

Dall’1 luglio 1996 il Comando Carabinieri Antisofisticazioni e Sanità e il Comando Carabinieri Antidroga si sono unificati assumendo la denominazione di “Comando Carabinieri per la Sanità“.

Per le innumerevoli benemerenze acquisite nei settori di loro competenza, i Carabinieri dei N.A.S. hanno guadagnato per la Bandiera dell’Arma 3 Medaglie d’Oro al Merito della Sanità Pubblica. 

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