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Riceviamo e pubblichiamo

La seconda canna del Frejus inaugurata ieri è certamente una notizia importantissima per il Piemonte e per i collegamenti dell’Italia con la Francia.

Sui passaggi a nord-ovest Uncem lavora da 15 anni, grazie a un impegno fortissimo sul tema, tra gli altri, di Lido Riba e di Franco Revelli.

Ora è venuto il momento, dopo lo sblocco della variante di Demonte e del Tenda, di programmare urgentemente la seconda canna del tunnel del Monte Bianco.

Necessaria e decisiva per i legami.

Inoltre, Uncem si augura che il Ministero dei Trasporti, con tutto il Governo, possa finalmente mettere mano alla dimensione culturale e politica delle autostrade.

E delle loro concessioni.

È grave i territori attraversati abbiano nulla in cambio.

Quell’inquinamento e il complessivo impatto devono essere compensati con rimborsi permanenti.

Con una percentuale della tariffa dei pedaggi pagata dai mezzi in transito, così come nei trafori, a partire dal Frejus, che torna ai territori.

Per manutenere pezzi di strade che vanno verso quelle autostrade piuttosto che per azioni sulle foreste e sull’assorbimento di inquinamento proprio nelle zone rurali e forestali solcate dalle autostrade.

Si tratterebbe di un meccanismo evoluto, generativo, pronto per dire che i territori non sono spettatori, o meri destinatari di qualche opera compensativa quando l’infrastruttura viene realizzata.

Bensì sono protagonisti dello sviluppo, che passa dalle infrastrutture e ha bisogno di essere efficacemente riconosciuto. Un diritto”.

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