Articolo tratto da Fanpage.it
Il giovane Martin viveva a Trebaseleghe, l’incidente a Loreggia, nel Padovano. Nel dolore immenso per la morte del figlio, il padre del 15enne ha mostrato una forza straordinaria: invece di cedere alla rabbia, ha consolato l’automobilista che lo aveva investito, offrendogli parole di coraggio e comprensione.
Un pomeriggio d’estate trasformato in tragedia. Erano le 16.30 di lunedì 19 agosto quando Martin, quindicenne di Trebaseleghe (Padova), ha perso la vita a Loreggia, travolto da un’auto mentre attraversava in bicicletta sulle strisce pedonali, al termine della ciclabile Ostiglia. Un destino crudele che ha strappato alla sua famiglia e ai suoi amici un ragazzo pieno di energia, solare e appassionato di musica, motori e breakdance.
Secondo le prime ricostruzioni della polizia locale, Martin stava pedalando insieme a un amico quando, sbucando da dietro alcune piante, si è immesso sulla carreggiata. In quel momento un’auto, condotta da un trentaduenne di Piombino Dese di ritorno dal lavoro, lo ha colpito in pieno. L’uomo, sconvolto, ha raccontato di aver visto il ragazzo solo all’ultimo istante, senza pParole che hanno lasciato attoniti i presenti e che il trentaduenne, disperato e tormentato dai sensi di colpa, ha accolto singhiozzando, con le mani tra i capelli.
Un gesto di straordinaria umanità, che ha dato voce a un perdono autentico, raro da vedere in circostanze simili. Alessandro è rimasto per ore lungo via Malfattini, vicino al corpo del figlio, quasi a vegliarlo, mentre attorno si muovevano gli investigatori e i tecnici per i rilievi.
Diversa la reazione della madre, Fabrizia, sopraffatta dall’emozione e dal dolore: ha accusato un malore ed è stata ricoverata all’ospedale di Camposampiero. In serata le sue condizioni sono migliorate, almeno dal punto di vista clinico, grazie alle cure dei medici.
Secondo le prime ricostruzioni della polizia locale, Martin stava pedalando insieme a un amico quando, sbucando da dietro alcune piante, si è immesso sulla carreggiata. In quel momento un’auto, condotta da un trentaduenne di Piombino Dese di ritorno dal lavoro, lo ha colpito in pieno. L’uomo, sconvolto, ha raccontato di aver visto il ragazzo solo all’ultimo istante, senza possibilità di evitarlo: “Ho sentito un botto, non ho potuto fare nulla”, ha ripetuto tra le lacrime agli agenti.
L’impatto è stato devastante. Martin è stato scaraventato per diversi metri, la sua bicicletta è finita in un fossato accanto alla strada. Nonostante l’intervento immediato dei sanitari del Suem 118, per il quindicenne non c’era più nulla da fare: i traumi riportati erano troppo gravi.
La scena che ha seguito il dramma, però, ha colpito profondamente chi era presente. Il padre di Martin, Alessandro, arrivato sul luogo dell’incidente, nonostante lo strazio ha trovato la forza di rivolgersi al conducente dell’auto. Invece di parole di rabbia, gli ha offerto comprensione e conforto:
Martin era figlio unico, viveva con i genitori a Trebaseleghe. Frequentava l’istituto Rosselli di Castelfranco Veneto e amava trascorrere il tempo tra amici, sport e musica. Era un ragazzo pieno di vita, con la passione per la breakdance e una bicicletta che usava spesso, più delle console e dei videogiochi. Proprio in sella alla sua mountain bike, nel pomeriggio di ieri, ha incontrato la morte, lasciando un vuoto incolmabile nella sua comunità.
Anche il sindaco di Trebaseleghe, Antonella Zoggia, accorsa sul posto, ha parlato di una “tragica fatalità”: “Era un ragazzo pieno di vita, non aveva ancora avuto il tempo di conoscerla davvero. Non si può chiedere a un adolescente di stare sempre all’erta mentre si diverte. Non ci sono colpe da ricercare, solo il destino che a volte è ingiusto”.
Intanto proseguono gli accertamenti della polizia locale per definire con precisione la dinamica. Dalle prime indagini non emergono responsabilità legate alla velocità: né l’auto né la bici sembravano procedere in modo imprudente. Resta l’ipotesi che Martin si sia immesso sulla strada senza immaginare l’arrivo improvviso del veicolo dalla tangenziale.
Nei prossimi giorni la famiglia dovrà decidere la data del funerale, che probabilmente si terrà venerdì o sabato. Sarà il momento in cui l’intera comunità potrà stringersi attorno ai genitori, ricordando un ragazzo che aveva ancora tutta la vita davanti e che invece è stato fermato all’improvviso.