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L’urto è avvenuto in via di Rivale a Mellaredo di Pianiga, a un chilometro e mezzo dal bar-tabacchi di Santa Maria di Sala dove mercoledì 20 agosto una Fiat Panda ha investito Vladyslav Malamen di 6 anni, morto all’ospedale di Padova

A otto giorni dall’investimento mortale sulla Noalese che ha tolto la vita al piccolo Vladyslav Malamen di 6 anni, ieri mattina alle 7.50 un motorino ha travolto un bambino di 5 anni lungo le strisce pedonali pare, in via di Rivale a Mellaredo di Pianiga vicino alla chiesa.

L’urto è avvenuto a due chilometri e mezzo dal bar-tabacchi di Santa Maria di Sala, dove mercoledì 20 agosto una Fiat Panda ha investito Vladyslav, con un urto che lo ha portato quasi subito in stato di morte cerebrale.

L’elicottero sceso anche ieri sul Veneziano per trasportare al Pronto soccorso pediatrico il bimbo di 5 anni ed è ripartito in codice di media gravità per il trauma, senza pericolo di vita. La dinamica, allo studio della polizia locale di Pianiga, sembra praticamente uguale a quella dell’investimento costato la vita al piccolo ucraino.

Il motorino ieri non si sarebbe fermato, come ha fatto invece l’auto che ha dato la precedenza ai pedoni, andando dritto e arrestandosi dopo senza riuscire però a evitare l’impatto del manubrio contro la testa del bambino.

Un caso simile, con un’altra bambina ferita in un incidente all’aperto, è stato quello avvenuto al camping Marina di Venezia sabato quando la piccola turista di 8 anni, giocando sul parco, ha sbattuto la testa contro uno dei giochi sull’area verde e soccorsa dall’elicottero atterrato al campeggio è volata all’ospedale con un trauma cranico.

Durante la sera, sempre sabato, un bambino bengalese di un anno ha rischiato di morire con un volo dal balcone di casa al quinto piano di un palazzo in Corso del Popolo a Mestre.

Passando con l’esile corpo attraverso le sbarre della ringhiera della terrazza è caduto su una tettoia che ha attutito il colpo, salvandogli la vita.

Mai come in quest’estate si sono contati incidenti con bambini nel Veneziano – due dei quali mortali – che li hanno coinvolti accanto a persone adulte durante il tempo libero o le vacanze. L’altro dramma che a Cavallino Treporti nessuno ha superato è la morte di Carlo Panizzo a 6 anni.

Il bambino, tre giorni dopo suo compleanno, l’11 agosto era arrivato da Roncade con la mamma per trascorrere un pomeriggio al mare sulla spiaggia di Cavallino.

Ma scelto il posto e appoggiate le borse di lui si è persa ogni traccia. La mamma pur cercandolo e chiamandolo in riva al mare, dov’era il piccolo era corso un attimo prima, non lo ha più visto dando l’allarme e facendo scattare le ricerche in mare e sulla spiaggia lungo tutto il litorale quel pomeriggio.

Le ricerche continuate nella notte hanno portato i sommozzatori del 115, alle 2.45 del 12 agosto, a ritrovarne la salma con il sonar a due metri di profondità e a cento dal bagnasciuga, dove si era scambiato l’ultimo sorriso con la madre.

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