Articolo tratto da Ansa
Servono dati per comprendere fenomeni complessi come le orbite di oggetti celesti appena conosciuti. Più aumentano le osservazioni e i dati e maggiori sono le conoscenze dei ricercatori per cercare di stimare se ci sia un rischio per la Terra. Per questo è assolutamente normale vedere i numeri oscillare, come nel caso del ben noto asteroide 2024 YR4, scoperto il 7 dicembre 2024 dal telescopio Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS).
Negli scorsi giorni abbiamo assistito prima a un innalzamento relativamente contenuto delle probabilità d’impatto intorno all’1,2% che in poco tempo sono passate al 2,3% per poi toccare il 3,1% il 18 febbraio. Le nuove osservazioni grazie ai telescopi di terra avvenute tra il 19 e il 20 febbraio, grazie a una posizione migliore dell’oggetto celeste, e nuove analisi hanno permesso di ridurre nelle scorse ore la probabilità d’impatto con la Terra dell’asteroide 2024 YR4 fino allo 0,27% il 22 dicembre 2032 (arrivando a un valore di 1 sulla scala Torino).
Questo significa che c’è 1 probabilità su 370 d’impatto con il nostro Pianeta o, in altri termini, che c’è il 99,73% di possibilità che l’asteroide manchi la Terra. Non è finita qui. Ulteriori analisi saranno condotte grazie al telescopio spaziale James Webb tra l’inizio di marzo e maggio prima che l’asteroide si allontani dalla Terra e diventi quindi troppo debole per essere osservato dagli strumenti dei quali disponiamo attualmente.
Come scritto dalla NASA “i team di difesa planetaria della NASA continueranno a monitorare l’asteroide per migliorare le nostre previsioni sulla sua traiettoria. Con questi nuovi dati, la probabilità di un impatto con la Luna è aumentata leggermente all’1%”. Potenzialmente in futuro le probabilità potrebbero aumentare ancora o diminuire ulteriormente.
Quello che bisognerà avere ben presente è che se anche l’asteroide 2024 YR4 non rappresenterà più un pericolo per il nostro Pianeta, un altro oggetto celeste (asteroide o cometa) potrebbe diventare una minaccia per la Terra. Per questo il programma di difesa planetaria dovrà essere ampliato a livello globale e le missioni legate allo studio di asteroidi e comete dovranno essere portate avanti (questo perché c’è differenza tra colpire un asteroide come Psyche e uno come Dimorphos, anche a parità di dimensioni, orbita e velocità).
NASA NEO Surveyor sarà sicuramente un punto di forza del nuovo programma di difesa planetaria ma sarà necessario uno sforzo congiunto a livello internazionale per migliorare le capacità di rilevazione e analisi delle traiettorie orbitali. In generale non è il caso di “farsi prendere dal panico” ma sarà necessario pensare che un impatto di un oggetto celeste di medie o grandi dimensioni potrebbe causare seri danni a livello locale o planetario.