Articolo tratto dal web

Spezia e Catanzaro si affrontano in un match che alla seconda giornata di campionato può dire poco o nulla, anche se i punti di stasera valgono esattamente come quelli di febbraio o aprile: periodi topici di ogni stagione calcistica. La differenza, però, è che se con il progredire delle giornate le squadre si possono… stancare o essere facilitate dagli infortuni, adesso hanno invece un altro problema: il deficit di condizione. Un guaio dovuto ai pesanti carichi di lavoro estivo ancora da smaltire e al poco rodaggio. Senza contare che le compagini con un allenatore e molti calciatori nuovi devono, come si dice(va) nel gergo del… pallone, trovare l’amalgama. Difficile capire tanto sul futuro, quindi.

Primo tempo:

Si parte al piccolo trotto. Ma al 9’ lo Spezia prova a farsi vedere dalle parti di Pigliacelli con un tiro da fuori area di Candelari, che finisce alto. Prima di parlare di emozioni bisogna attendere parecchio, però al 24’ ecco un altro piccolo sussulto. Stavolta sulla sponda opposta. È Rispoli infatti a controllare e a calciare la sfera dalla distanza. Ma Mascardi blocca senza problemi. Il match è alla… camomilla. Alla mezz’ora, tuttavia, una fiammata c’è: Esposito, uno dei fratelli del promettente attaccante dell’Inter, chiama Pigliacelli a una parata nient’affatto banale. Si procede poi a strappi. Un po’ di qua e un po’ di là. Almeno fino al 42’, quando prima Mateju tenta di aggirare Favasuli volendo agevolare il compagno Di Serio, ma viene bloccato dall’avversario, mentre successivamente è lo stesso Di Serio a tirare fuori di poco. Si arriva così, stancamente, all’intervallo.

Secondo tempo:

Inizia la ripresa, ma la partita è quella che è: brutta. Bruttissima, anzi. E dunque ulla perfetta falsariga del primo parziale. Lo si intuisce subito. Perché la contesa si accende soltanto al 12’ con un guizzo del Catanzaro. L’azione, manco a dirlo, è di Re Pietro (Iemmello, of course). Che scarta un cioccolatino per Cissé il quale però lo butta via, quasi fosse un… diabetico, divorandosi una ghiottissima occasione da gol davanti a Mascardi. Ma, oltretutto, neppure sarebbe una giocata valida. Perché c’è posizione di fuorigioco. Un offside che, più di salvare lo Spezia, attenua un po’ la… figuraccia di Cissé. Quasi per una sorta di par condicio, però, si segnala il tentativo di Beruatto al 36’. Il calciatore dei liguri con un sinistro maligno prova a far male a Pigliacelli e agli ospiti tutti. Un attento Frosinini protegge tuttavia il proprio portiere e i suoi, deviando il pallone in angolo. Non c’è altro da dire e gli addirittura 6 minuti aggiuntivi al 90’ imposti dall’arbitro Antonio Rapuano di Rimini sembrano più un’afflizione che un recupero.

Conclusioni:

Spezia-Catanzaro è una partita che si commenta da sola. Nel senso che basta vederla per capire quanto sia una sorta di dispetto al calcio, come premesso. Ma alle contendenti in campo, soprattutto alle Aquile impegnate in una difficile trasferta, rimane la parziale consolazione del punto guadagnato.

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