Riceviamo e pubblichiamo
Ormai non esiste più la Centralità del Parlamento, per come sancito dalla Carta Costituzionale.
Nella più importante funzione dell’Organo titolare della Funzione legislativa, non solo di approvazione delle leggi o degli atti avente forza di legge, ma soprattutto di proposta d’iniziativa legislativa o di intervento emendativo ossia modificativo di una proposta d’iniziativa governativa.
Oemai queste due ultime fumzioni non vengono di fatto più esercitate. Neanche in materia costituzionale, vedi il provvedimento Costituzionale sulla separazione delle Carriere tra Giudice e Pubblico Ministero, dove il Parlamento non ha potuto apportare alcuna modifica al provvedimento licenziato dal Consiglio dei Ministri, un vulnus grave delle prerogative parlamentari.
Altro vulnus cronicizzato è quello relativo alla discussione della legge di Stabilità, la vecchia finanziaria, ormai discussa ed emendata, in un solo ramo del Parlamento, quest’anno, il Senato della Repubblica.
Che considerando i ritardi nell’approvazione di questa Camera del Provvedimento, non consentirà all’altra Camera di analizzarlo compitamente, votandola senza poterla emendare, attraverso il ricorso al meccanismo della ghigliottina che mortifica le prerogative parlamentari, con la giustificazione di evitare il ricorso all’esercizio provvisorio.
Ormai siamo una Repubblica formalmente parlamementare ma sostanzialmente a multipolarità disequale, a tutto vantaggio dell’Esecutivo.
