Una cerimonia sobria, ma molto sentita. Che animerà la chiesa Stella Maris di Sellia Marina dalle 19 in poi. Un avvenimento programmato per celebrare la traslazione della salma del prof Giovanni Procopio dal cimitero della cittadina ionica proprio alla chiesetta voluta e fatta realizzare da suo padre Giuseppe. Un imprenditore, un mecenate e un filantropo, quest’ultimo. Il quale, dopo una lunga battaglia legale contro lacci e laccioli della burocrazia, ha ottenuto che le spoglie dell’amato figlio, purtroppo prematuramente scomparso il primo luglio del 2016, potessero riposare a… casa.
Sebbene Giovanni non fosse un religioso. Ma il luogo e l’edificio di cui si parla sono consacrati, ribadiamo, proprio per volontà del Grande Ufficiale Giuseppe Procopio. Che però non ha tenuto tutto questo per sé, volendolo al contrario donare alla comunità selliese. Insieme ad altre elargizioni alla Diocesi catanzarese e alla sua gente per il valore complessivo di oltre 3 milioni di euro. Che a breve saranno persino molti di più. Ma malgrado si parli di cifre monstre, tutto passa in secondo piano in un evento in cui il dolore (che non può mancare per la perdita di un figlio, pur a distanza di 8 anni) si mescolerà alla speranza in un futuro di pace interiore. Sempre all’insegna di una Fede incrollabile.
Quella che la famiglia Procopio, dell’illuminato patriarca Giuseppe e di uno degli altri figli (l’architetto Domenico Miguel Procopio), non ha (mai) perso. Appuntamento, quindi, a fra un’ora circa. Quando, ripetiamo, come il raccoglimento spirituale e privato si fonderà con una dimensione pubblica in cui raccogliere l’affetto e l’ammirazione delle persone legate alla famiglia Procopio. Esempio di generosità umana e carità cristiana con fatti concreti e comportamenti tangibili.